Scagliata vernice rossa sull’ambasciatore russo in Polonia. Sergey Andreev era in visita alle tombe dei caduti in battaglia a Varsavia. Protagonisti del gesto un gruppo di attivisti contrari al conflitto in Ucraina.
Il diplomatico, infatti, si era recato presso il cimitero della capitale per omaggiare i soldati sovietici morti durante la Seconda guerra mondiale. Nel momento della deposizione dei fiori, però, è stato interrotto dall’improvvisa pittura che gli ha imbrattato il viso e la camicia. Preso di mira anche lo staff che accompagnava la delegazione. Il tutto associato alle grida di alcuni manifestanti con maglie bianche macchiate di rosso, per indicare appunto il sangue versato in battaglia. Le persone hanno urlato contro il diplomatico “fascista” e hanno a più riprese insultato i suoi collaboratori.
Il rappresentante di Mosca, comunque, non ha reagito alla provocazione. Rimasto in silenzio, ha abbandonato il luogo dell’assalto, dove ci sarebbe stata addirittura una rissa tra sostenitori di Mosca e simpatizzanti di Zelensky. Secondo i media locali, il diplomatico sarebbe stato scortato prontamente dalla polizia.
La versione di Mosca
Rispetto a tale versione, però, non sono d’accordo i russi. In un comunicato del ministero degli Esteri di Mosca, riportato dalla Tass, vengono accusate le forze dell’ordine di Varsavia di non essere intervenute e di essere state addirittura “conniventi con i teppisti neo-nazisti”, autori dell’attacco.
Lo stesso ambasciatore ha chiarito come sarà inoltrata una protesta formale. Non è un caso che le prime parole del diplomatico dopo l’incidente siano in difesa di Putin e della sua guerra: “Sono orgoglioso del mio presidente. La repubblica popolare di Donetsk e la repubblica popolare di Luhansk non appartengono all’Ucraina”.
Sale, intanto, la tensione tra Polonia e Russia. Quest’ultima più volte aveva attaccato il governo di Varsavia, ritenendolo addirittura "una minaccia" per la missione in Ucraina.
Ecco perché saranno ore calde. L’obiettivo comune è fare in modo che una semplice schermaglia non possa degenerare in altro, a maggior ragione considerando che l’incidente è avvenuto proprio in concomitanza col discorso dello zar.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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