L'ultima immagine di Putin l'abbiamo vista durante la parata per la Giornata della Vittoria in cui è apparso a tratti in buone condizioni fisiche. A differenza di altre occasioni durante le quali ha destato sospetti sulla sua salute, soprattutto quando siedeva accanto ad alte personalità con una coperta sulle gambe o quando è stato beccato dalle telecamere zoppicare e tossire a più riprese. La notizia, adesso, è che lo Zar non parteciperà al gran gala dell'XI "All Russian Hockey Festival" tra le squadre amatoriali della "Night Hockey League", e sappiamo che l'hockey è uno tra i suoi sport preferiti. La manifestazione fu ideata dallo stesso Putin nel 2011 e finora era mancato soltanto una volta, nel 2013, quando in quell'occasione i suoi problemi di salute erano ufficiali.
Le ipotesi sulle malattie
Sarebbe stata proprio in quest'occasione pubblica che il presidente russo avrebbe potuto spazzare via le malelingue sulle sue condizioni fisiche oppure avvalorare la tesi sulla precarietà di cui si parla da mesi. Ad oggi, né il Cremlino né altre fonti conoscono le reali motivazioni di quest'assenza durante la parata di stelle dell'hockey russo oltre a celebrità anche di altri ambiti. Ecco, quindi, che diventa inevatibile constastare che può essere l'ennesima prova del fatto che Putin non stia bene. Come abbiamo visto sul Giornale.it, oltre alle voci che si rincorrono da mesi, alcune "prove" evidenti che qualcosa non vada per il verso giusto le hanno viste tutti: è il caso del colloquio con il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, quando lo Zar si è tenuto al tavolo come se stesse cadendo mentre in realtà era seduto comodamente. Morbo di Parkinson? È la malattia più accreditata assieme a un cancro all'addome per il quale potrebbe essere operato a stretto giro.
Il colloquio con Lukashenko
Il 13 aprile ci fu il colloquio con il leader bielorusso Aleksandr Lukashenko durante il quale, a parte il contenuto del discorso in cui Putin affermava che le notizie di Bucha fossero false, è balzata all'occhio la grande distanza tra i due leader, molto inusuale rispetto al solito. Alla fine dell'incontro, poi, non ci fu nessun tipo di contatto con l'amico e alleato bielorusso. Ma i segnali vanno ancora più indietro, almeno al 2020 sebbene negli anni della pandemia lo Zar è stato visto con il contagocce. Come abbiamo scritto sul nostro Giornale, è da almeno due anni che si mormora sulla sua salute e sul fatto che potesse dimettersi da un momento all'altro. A mettere la pulce nell'orecchio era stato l'analista politico Valery Solovei, il quale ipotizzò che Putin avesse le due malattie sopra menzionate. Il Cremlino ha sempre smentito fermamente anche se l'analista ha affermato più volte che già nel 2021 fu curato per una malattia degenerativa.
Gli altri segnali-indizi
Alcune fonti dell'intelligence occidentale, lo scorso mese di marzo hanno messo in risalto il gonfiore del suo viso, del collo, la distanza sempre presa durante gli incontri con i leader (ricordiamoci la distanza con Macron) oltre a nuovi indizi: Putin avrebbe anche improvvisi attacchi d'ira e segnali precoci di demenza senile. Gli analisti hanno utilizzato anche questi segnali per spiegare come mai abbia deciso di invadere l'Ucraina. Infine, il tema della successione: malato o no, Putin prima o poi dovrà lasciare.
Nel primo caso, comunque, il passaggio di consegne avverrebbe in tempi relativamente brevi specialmente se dovrà operarsi: da qui le voci sul generale Nikolai Patrushev e sull'uomo misterioso visto accanto a lui nel Giorno della Vittoria. Carne al fuoco ce n'è tanta: a questo punto non resta che attendere il corso degli eventi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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