San Marino ringrazia Sassou-Nguesso, dittatore del Congo, e i suoi familiari, che hanno lasciato nelle casse dello Stato 19 milioni di euro. Il dittatore, infatti, anni fa, aveva scelto San Marino come paradiso per depositare parte dei soldi sporchi, che venivano poi riciclati. E, dopo la scoperta dei magistrati, il tribunale ha deciso per la confisca di quei milioni, che andranno a finire nelle casse del piccolo Stato.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e raccontato dal Corriere della Sera, i soldi congolesi partivano da un ente pubblico, gestito dai parenti del presidente Nguesso, per essere dirottati su diversi conti della Banca Commerciale Sammarinese, gestiti da un broker francese. Lì, i soldi venivano ripuliti e spesi, nei modi più disparati. Un sarto parigino, per esempio, ha ricevuto un pagamento da quasi 2,5 milioni di euro, altri 2,3 milioni sono stati spesi in orologi e 114mila in mocassini di coccodrillo, mentre all'hotel superlusso sono stati destinati oltre un milione di euro. Altri soldi sono stati spesi nelle 60 auto da 100mila euro in su e nel jet privato, usato dalla famiglia del dittatore per tornare in Africa.
Ora, con la sentenza definitiva d'appello (visto che a San Marino non c'è la Cassazione), è scattata la confisca dei 19 milioni, che andranno a rimpolpare le casse statali.
"Una notizia importante- ha commentato il ministro degli Esteri-che corona il lavoro di rilevanti indagini svolte nel tempo dal Tribunale della Repubblica di San Marino e dimostra la capacità del sistema paese e dei suoi presidi di saper lottare contro il riciclaggio internazionale". A pagare per tutti, però, sarà il broker che ha materialmente riciclato il denaro sporco: per lui è stata emessa una condanna a sei anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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