Schiaffo dell'Arabia Saudita alle vittime di Londra: non rispetta minuto di silenzio

Bufera sulla nazionale dell'Arabia Saudita, che ha snobbato il minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell'attentato di Londra. La replica: "Non è nella nostra cultura"

Schiaffo dell'Arabia Saudita alle vittime di Londra: non rispetta minuto di silenzio

Schiaffo dell'Arabia Saudita alle vittime di Londra. Un affronto, un gesto che potrebbe spiegare molte cose sulla posizione dei Paesi islamici nei confronti del terrorismo jihadista. E l'affronto è ancora più grave perché commesso di fronte a migliaia di spettatori durante una partita di calcio.

Schiaffo alle vittime di Londra

Allo stadio Oval di Adelaide, in Australia, stava per iniziare la sfida valevole per le qualificazioni alla coppa del Mondo tra Asutralia e Arabia Saudita. Tutto normale, se non fosse che in programma c'era un minuto di silenzio per le vittime del terrorismo jihadista che ha insanguinato il London Bridge. Otto morti che meritavano almeno sessanta secondo di rispetto. E invece quando lo speaker dello stadio ha chiesto al pubblico di rimanere in silenzio per ricordare le vittime dell'attentato alla capitale britannica, i giocatori dell'Arabia Saudita, invece di stringersi attorno al cerchio di centrocampo, si sono allontanati e disposti in ordine sparso come se nulla gli interessasse della commemorazione. Senza contare che i compagni sono rimasti comodamente seduti in panchina.

La decisione dell'Arabia Saudita

Il pubblico di casa non ha gradito l'irrispettoso gesto, fischiando la squadra ospite. Il caso esplode a pochi giorni dalla decisione di Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto di chiudere i rapporto con il Qatar, accusato di finanziare il terrorismo internazionale. La nazionale di calcio dell'Arabia Saudita si è giustificata dicendo che il minuto di silenzio "Non fa parte della nostra cultura, ci dispiace".

Le parole della federazione saudita, che aveva annunciato il suo rifiuto prima dell'inizio della partita, non placa però lo sdegno generato da quell'immagine che fa a pugni con la logica della solidarietà alle vittime del terrorismo. (Clicca qui per guardare il video)

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