Schianto in Etiopia, i sospetti sul Boeing

Lo schianto in Etiopia è il secondo incidente grave registrato in poco tempo. A ottobre, un 737 dello stesso tipo è precipitato poco dopo il decollo da Giakarta

Schianto in Etiopia, i sospetti sul Boeing

Il Boeing 737 Max della Ethiopian Airlines precipitato al suolo poco dopo il decollo da Addis Abeba era in servizio da 4 mesi. Un apparecchio nuovo che sta ora facendo discutere. E sul modello bestseller della compagnia stanno sorgendo molti dubbi.

Lo schianto in Etiopia è infatti il secondo incidente grave registrato in poco tempo. Come ricorda Repubblica, l'episodio ricorda le dinamiche del disastro aereo avvenuto pochi mesi fa in Indonesia.

Lo scorso ottobre un 737 dello stesso tipo è precipitato in mare tredici minuti dopo il decollo da Giakarta. Tutti i 181 passeggeri a bordo e gli 8 uomini d’equipaggio hanno perso la vita. Per quell'incidente si è ipotizzato un problema al software del jet: per 26 volte in pochi minuti l’apparato ha automaticamente diretto la rotta verso il basso e il comandante ha dovuto correggerlo manualmente. Poi l'impatto.

Dopo l'incidente, i piloti di tutto il mondo hanno detto di ignorare l'esistenza di quel software, introdotto solo nell'ultima versione del 737 per alleggerire il lavoro dell’equipaggio.

"Il 737 Max è sicuro come qualunque altro aereo", aveva dichiarato la Boeing, spiegando che il manuale di volo offre le indicazioni per risolvere le anomalie. Ora la compagnia dovrà fare chiarezza su tutti i problemi.

Il Boeing 737

Il 737 Max, dopo aver completato il suo primo volo nel 2016, iniziò ad essere consegnato due anni fa e destinato a coprire voli di breve e medio raggio.

Molte compagnie cominciarono ad ordinare il nuovo aereo così la compagnia ha deciso di aumentare la produzione passando da 52 a 57 unità in un mese.

La sua principale caratteristica è l'efficienza del motore in termini di risparmio energetico: 20% in meno di consumo di carburante rispetto alle versioni precedenti che risalgono agli anni '90.

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