"Non si può isolare la Russia": Schroeder resta dalla parte di Putin

L'ex cancelliere Gerhard Schroeder continua a difendere le sue posizioni filorusse e i suoi interessi a Mosca, mettendo in imbarazzo la Germania

"Non si può isolare la Russia": Schroeder resta dalla parte di Putin

"Non si può isolare un Paese come la Russia nel lungo periodo, né politicamente né economicamente". L'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, in una lunga intervista al New York Times, difende il suo rapporto privilegiato con Vladimir Putin.

Il leader socialdemocratico che ha guidato la Germania dal 1998 al 2005, dopo aver lasciato la politica, è diventato un uomo d'affari per i colossi dell'energia russa. Attualmente è un alto dirigente di Rosneft e delle compagnie russe che si occupano dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2, ma dal giugno prossimo potrebbe entrare anche in Gazprom. Ebbene Schroeder, nonostante le forti critiche ricevute sia in patria sia all'estero, non intende mollare e, anzi, rilancia: "l’industria tedesca ha bisogno delle materie prime russe, non solo petrolio e gas ma anche terre rare”.

Schroeder contemplerebbe l'ipotesi di dimettersi dalle aziende russe solo nell'eventualità in cui Mosca decidesse di chiudere i rubinetti del gas verso l’Europa. “Ho sempre rappresentato gli interessi tedeschi. Faccio quel che posso", ha assicurato l'ex cancelliere tedesco, sicuro che "almeno una parte" dei suoi concittadini abbia ancora fiducia in lui. A scanso di equivoci, però, ribadisce: “Questa guerra è stato un errore e l’ho sempre detto”.

Una posizione dettata, probabilmente, anche dalla volontà di voler mantenere in piedi un tentativo di mediazione con l'inquilino del Cremlino con lo scopo di arrivare presto a un cessate il fuoco in Ucraina. Lo scorso marzo era partito per Mosca dove ebbe un colloquio col presidente russo. “Putin è interessato a concludere la guerra. Ma non è così facile", rivela l'ex cancelliere al Times. Sarebbero ancora tanti, infatti, i punti da chiarire prima di arrivare alla pace.

Un lato oscuro di questa guerra è sicuramente il massacro di Bucha su cui deve esserci un’indagine”, ma Schroeder ritiene improbabile che l’ordine sia arrivato da Putin. Insomma, nessun 'mea culpa' da parte dell'ex cancelliere per le sue posizioni filorusse che tanto stanno imbarazzando l'attuale capo del governo tedesco, il socialdemocratico Olaf Scholz.

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