"Con lo scioglimento dei ghiacciai siberiani si diffonderanno malattie pericolosissime"

Sotto i ghiacciai siberiani vi sarebbero, in uno stato di quiescenza, agenti patogeni vecchi di migliaia, e persino milioni, di anni

"Con lo scioglimento dei ghiacciai siberiani si diffonderanno malattie pericolosissime"

Gli scienziati russi hanno in questi giorni lanciato l’allarme: il progressivo scioglimento dei ghiacciai siberiani, causato dal surriscaldamento del pianeta, determinerà la diffusione nel mondo di malattie gravissime.

Durante un recente convegno sulla situazione dell’Artico, organizzato a San Pietroburgo dall’ente statale di ricerca Melnikov Permafrost Institute, i climatologi hanno dichiarato che l’aumento della temperatura media della Terra starebbe provocando danni enormi al patrimonio ambientale del gigante slavo. A causa del surriscaldamento globale, i ghiacci della Siberia si starebbero infatti assottigliando di circa cinque centimetri l’anno. La costante riduzione degli strati di permafrost rischia di provocare, a detta degli scienziati, l’emersione in superficie di ceppi virali e batterici rimasti quiescenti per migliaia, e persino milioni, di anni.

In primo luogo, lo scioglimento dei ghiacciai siberiani, riscontrato principalmente nella repubblica russa della Jacuzia, starebbe per provocare l’emersione di “spore di antrace intrappolate nel permafrost per circa 2500 anni. Una volta liberate, queste, trasportate dalle correnti, potrebbero rapidamente diffondersi in tutto il pianeta, causando all’uomo, tramite la loro semplice inalazione, infezioni mortali.

Oltre all’emersione dell'antrace, la scomparsa dei ghiacciai siberiani rischia di favorire anche il risveglio di agenti patogeni antichi di “8 milioni di anni”. I virus e i batteri “preistorici” che potrebbero uscire dallo stato di quiescenza, quale effetto del surriscaldamento globale, sarebbero portatori di malattie “completamente sconosciute” e potrebbero determinare epidemie “di proporzioni incalcolabili”.

I climatologi russi hanno quindi evidenziato quanto la questione ambientale sia strettamente connessa alla salute umana. Di conseguenza, se i governi non adotteranno al più presto misure adeguate a contenere l’aumento della temperatura globale, la popolazione del pianeta subirà, a detta degli esperti del Melnikov Permafrost Institute, l’attacco di letali agenti “paleo-patogeni”.

L’allarme lanciato dagli esperti intervenuti al recente convegno di San Pietroburgo ha subito indotto Vladimir Putin a promettere interventi governativi diretti a ridurre le emissioni di CO2 nel Paese.

Il leader del Cremlino, anch’egli presente alla conferenza sull’Artico, ha però poi ribadito la necessità che la Russia “sviluppi pienamente le proprie potenzialità industriali” e ha in seguito rimarcato l’importanza di difendere la crescita economica nazionale dalle“teorie ambientaliste radicali”.

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