Era inevitabile che gli scontri alla Spianata delle moschee di domenica alzassero un polverone. L'ingresso della polizia israeliana nella moschea di al-Aqsa, considerata dai musulmani come il terzo luogo più santo per la loro religione, ha già provocato una bufera online. E ora contro i fatti si schiera anche Hamas.
In un comunicato, gli islamisti di Gaza hanno annunciato una "giornata della collera" per questo venerdì, in risposta agli incidenti in cui si sono scontrati attivisti palestinesi e forze dell'ordine israeliane, nel giorno di Tisha b'Av, la festività che ricorda la distruzione del Tempio di Gerusalemme.
L'obiettivo degli attivisti palestinesi era quello di impedire ai fedeli ebrei di raggiungere la Spianata, per commemorare quello che è considerato come il "più triste giorno nella storia ebraica".
Nell'appello di Hamas la richiesta, rivolta ai palestinesi, di affrontare le forze di sicurezza israeliane, causando disordini a Gerusalemme e in tutto il territorio cisgiordano. Oltre ai disordini alla Spianata delle moschee, ad accendere gli animi c'è anche la morte di un giovane palestinese, 18enne, che ieri ha perso la vita mentre cercavo di sfuggire a un arresto.
I funerali di Muhammed Abu Latifa sono stati l'occasione per nuovi scontri. Il giovane è morto, dice la ricostruzione ufficiale dei fatti, fuggendo da un tetto per evitare l'arresto.
I parenti accusano tuttavia l'esercito israeliano di averlo ucciso. "Il nemico comprende solo il linguaggio della violenza - ha detto di recente Abu Obeida, portavoce di Hamas -. Presto gli impartiremo una lezione".
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