Il Senato Usa affama i dipendenti, che ora fanno appello al Pontefice

Salari da fame per cucinare e pulire l'edificio dove lavorano i parlamentari. In quaranta chiedono un incontro con Francesco

Il Senato Usa affama i dipendenti, che ora fanno appello al Pontefice

Per avere chiesto addirittura un incontro con papa Francesco devono essere arrivati davvero a tirare un po' troppo la cinghia. Sono più di quaranta i dipendenti del senato statunitense che hanno pensato di approfittare della visita americana di Francesco per un faccia a faccia in cui esprimergli le proprie lagnanze contrattuali.

Il Pontefice sarà negli Stati Uniti il prossimo 24 settembre e i lavoratori a contratto - cuochi e personale delle pulizie - vorrebbero approfittare dell'occasione per creare un po' di dibattito sulle loro condizioni contrattuali. "Lavoriamo per i i ricchi e i potenti del Congresso - hanno scritto in una lettera al Papa -, ma guadagniamo così poco che viviamo in assoluta povertà".

Tra chi ha apposto la sua firma alla lettera, scrive il Washington Post, c'è anche Charles Gladden. La storia del 63enne dipendente della caffetteria fece scalpore quando i giornali scrissero che da cinque anni viveva per strada, nonostante avesse un lavoro in uno dei luoghi più rappresentativi della democrazia americana. Ma pure Sontia Bailey, che per arrotondare ha un secondo lavoro, in un fast food, che paga meglio dell'impiego al Senato.

Chi lavora al Senato è impiegato dalla Restaurant Associates, un contractor esterno con

cui il parlamento sta rinegoziando il contratto proprio in questo periodo. Dal 2008 la gestione dei servizi di ristorazione è stata privatizzata e ora i senatori Democratici chiedono migliori condizioni per i lavoratori.

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