Il Senato Usa stoppa ​il no alle intercettazioni

Bloccato il "Freedom Act" che avrebbe posto fine alla possibilità dell'Nsa di raccogliere dati senza autorizzazione

Il Senato Usa stoppa ​il no alle intercettazioni

Il Senato degli Stati Uniti, dominato dai repubblicani, ha respinto un testo che era passato la scorsa settimana alla camera dei rappresentanti e che avrebbe posto fine alla facoltà dell’agenzia di sorveglianza National Security Agency (Nsa) di raccogliere e schedare dati telefonici negli Stati Uniti senza previa autorizzazione.

Il voto sul Freedom Act è giunto in extremis, poco dopo la mezzanotte, giusto in tempo prima che il Congresso chiuda per una pausa prevista a partire da domani e fino al primo giugno. Proprio quando sarebbe scaduta quella parte del Patriot Act che riconosce alla Nsa la facoltà di raccogliere dati telefonici negli Stati Uniti senza che vi sia una specifica autorizzazione. Il Senato ha inoltre respinto l’estensione temporanea, di due mesi, del Patriot Act.

La Casa Bianca aveva spinto affinché al Senato passasse il testo sulle intercettazioni telefoniche domestiche che era precedentemente stato approvato dalla camera dei rappresentanti.

Il provvedimento avrebbe messo fine alla raccolta a strascico di dati telefonici da parte della Nsa, lasciando alle società telefoniche la decisione sul loro trattamento. Non si sono però raggiunti i 60 voti che costituiscono la soglia necessaria per permettere al testo di procedere.

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