Lascia letteralmente senza parole quanto accaduto di recente al Museumsinsel, ossia l'Isola dei Musei di Berlino, area che racchiude tutti i maggiori musei della capitale tedesca divenuta patrimonio Unesco nell'ormai lontano 1999. Qualcuno è infatti riuscito ad introdursi in alcuni edifici del complesso museale per vandalazzare opere di indiscussa importanza storica ed artistica, imbrattandole con una sostanza oleosa.
I fatti, secondo quanto dichiarato dai giornalisti di "Die Zeit", che stanno seguendo la vicenda, si sono verificati lo scorso 3 ottobre, quando in Germania si stava celebrando il giorno della riunificazione tedesca (3 ottobre 1990). I responsabili sono entrati nel Museo di Pergamo (Pergamonmuseum), noto per il suo valore archeologico, per poi spostarsi nel Neues Museum e nella Alte Nationalgalerie, dove sono custodite opere d'arte risalenti al XIX secolo. In tutte e tre le zone i vandali hanno lasciato segni del loro passaggio, rendendosi protagonisti di quello che sarà certamente ricordato come uno dei più gravi attacchi al patrimonio artistico e culturale tedesco.
Le indagini della polizia sono tuttora in corso, pertanto gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulla vicenda. La fondazione che gestisce il complesso museale, la Stiftung Preussischer Kulturbesitz, non ha ancora dichiarato quali siano le opere prese di mira né di quale portata siano i danni. Di certo sappiamo solo che all'interno dei musei colpiti si trovano custoditi dei veri e propri gioielli artistici quali dipinti di Arnold Boecklin, o il celebre busto della regina egizia Nefertiti. Secondo alcune indiscrezioni, tuttavia, sarebbero ben 70 i capolavori custoditi complessivamente nei musei ad essere risultati danneggiati.
Le indagini della polizia berlinese proseguono, e per adesso non è stata rilasciata alcuna dichiarazione circa l'identità dell'autore, o degli autori, dello scempio. "Die Zeit" parla però di un ex chef vegano ritenuto come possibile indiziato, tale Attila Hildmann. Definito come negazionista, antisemita e complottista, Hildmann è stato inserito fra i sospetti perché lo scorso settembre sul proprio canale Telegram si era scagliato contro il Pergamonmusem, colpevole, a suo dire, di ospitare il "trono di Satana", teatro di una "scena satanista globale” dove vengono fatti "sacrifici umani di notte e profanano i bambini”.
L'ipotesi è quella che le parole del 39enne tedesco, arrivato a definire la cancelliera Angela Merkel come un essere demoniaco, abbiano quindi scatenato la reazione di altri soggetti, che potrebbero essersi resi protagonisti del raid all'interno dell'Isola dei Musei.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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