Simpatizzanti dello Stato islamico: "Legittimo attaccare le Chiese"

La fatwa che autorizza l'uccisione dei cristiani è stata emessa nel 2017 dallo Stato islamico

Simpatizzanti dello Stato islamico: "Legittimo attaccare le Chiese"

Lo Stato islamico ha diffuso nella notte appena trascorsa il 180esimo numero del settimanale al-Naba. Ampia risonanza, così come previsto, al messaggio di Abu Bakr al-Baghdadi con riferimenti agli attacchi in Sri Lanka per vendicare Baghouz. Le sigle pro-Is, intanto, invocano attacchi contro il Vaticano, le chiese ed i cristiani, definiti come obiettivi legittimi.

Stato islamico, il 180° numero di al-Naba

L’ultimo canale dell’architettura Idra dello Stato islamico, al-Naba, è stato attivato poche ore fa con la pubblicazione del 180° numero del settimanale. I tre canali Idra si rivolgono ad un diverso pubblico di riferimento per una differente finestra temporale di pubblicazione. Al-Naba è diffuso sulla rete con una impressionante regolarità da oltre quattro anni: solitamente nella notte tra giovedì e venerdì, giorno della preghiera congregazionale, di ogni settimana. Le capacità editoriali di al-Naba sono rimaste intatte in questi anni. Così come avevamo previsto, anticipando la linea temporale degli eventi che sarebbero seguiti dopo il video di al-Baghdadi, l’ultimo numero di al-Naba riporta numerosi passaggi del video In the Hospitality of the Emir of the Believers, diffuso lunedì scorso da Al-Furqan Media, ala mediatica dello Stato islamico. Al-Baghdadi non ha citato testualmente la parola Ramadan nel suo video di 18 minuti, ma ha fatto riferimento alla jihad. Nella sua prima apparizione pubblica a Mosul, al-Baghdadi ha gettato le basi della nuova mentalità radicale sostenendo la liceità e la natura obbligatoria della jihad nel Ramadan (gli omicidi devozionali). Sempre al-Baghdadi ha affermato nell'ultimo video che "il nemico dovrebbe sapere che la jihad continuerà fino alla fine dei tempi". Considerando l'imminente inizio del Ramadan, il 180° numero di Al-Naba potrebbe non essere un semplice aggiornamento settimanale, ma contenere ordini di attacco (ne possiede l'autorità). Al-Naba è stato anche l'ultimo canale dello Stato islamico a pubblicare prima dell'inizio del Mese Sacro per l'Islam.

L'equazione sul Ramadan

Dagli eventi registrati dall’inizio della settimana (video di al-Baghdadi, la nuova campagna pro-Is degli "obiettivi legittimi" ed al-Naba a chiudere il cerchio), possiamo ricavare un’equazione. Quest’ultima, formata dai precedenti valori, andrebbe rapportata all’inizio del Ramadan. Variabili di una possibile tempesta perfetta, per risultati potenzialmente applicabili per futuri modelli previsionali. Attenzione. Noi conosciamo il range di alcuni valori (valenza, persistenza, copertura ed efficacia), ma non quello riconducibile ad un messaggio video di al-Baghdadi, poiché l'ultimo risale a cinque anni fa. In ogni caso da lunedì scorso ad oggi, abbiamo assistito ad una sequela di eventi molto strana.

Lo Stato islamico non necessitava del casus belli neozelandese

L'attacco contro le comunità cristiane in Sri Lanka, non è avvenuto in risposta alla strage in Nuova Zelanda. In realtà è stato commesso un errore (abbastanza comune), nel ritenere ufficiali le posizioni dei simpatizzanti dello Stato islamico, gli unici sulla rete ad aver collegato Sri Lanka alla Nuova Zelanda. Nei suoi tre comunicati ufficiali e nella sua ampia copertura sul settimanale al-Naba, lo Stato islamico non ha mai ricollegato le due stragi. E’ opportuno precisare un punto: lo Stato islamico non necessitava del casus belli neozelandese per giustificare gli attacchi in Sri Lanka. La fatwa che autorizzasse e consentisse l'uccisione dei cristiani è stata emessa nel 2017 dallo Stato islamico. Eppure un collegamento esiste ed è legato a questa parola "محارب" che troviamo nel 179° numero di al-Naba. Possiamo tradurla in belligerante. Nell'architettura Idra, al-Naba chiude il cerchio nella copertura di un evento (attentato), precedentemente annunciato su Amaq (prima fase Idra) e poi rivendicato su Islamic State (ricalibrazione Idra). La parola belligerante è stata utilizzata in passato dallo Stato islamico. Alla parola belligerante, lo Stato islamico ha associato la parola cristiani. Quindi avremo cristiani belligeranti. La frase cristiani belligeranti, è stata utilizzata pochi giorni fa dallo Stato islamico, per descrivere su al-Naba gli attacchi in Sri Lanka. Non si tratta di una scelta linguistica, ma di un preciso riferimento al nono numero di Rumiyah, diffuso sulla rete nel maggio del 2017. Il nono numero di Rumiyah è di importanza fondamentale poiché strutturato a sua volta sul documento Fight the scholars of infidelity. Il nono numero di Rumiyah offre una lunga dissertazione teologia a supporto dell’omicidio contro i cristiani ed i loro sacerdoti. E' curioso notare che la parola belligerante è stata utilizzata ben 17 volte nel nono numero Rumiyah. Il riferimento contenuto nel 179° numero di al-Naba con il nono numero di Rumiyah è chiaro già dal titolo di quest'ultimo: The Ruling of the Belligerent Christians. Il medesimo utilizzato per titolare il 179° numero di al-Naba.

Sigle pro-Is invocano attacchi contro le chiese e la comunità cristiana

Da 48 ore circa, le sigle pro-Is stanno facendo rimbalzare sui canali jihadisti un articolo pubblicato su Al Jazeera, datato 15 marzo 2015. Il titolo recita testualmente: "Il Vaticano sostiene l'utilizzo della forza contro lo stato islamico".E' un riferimento alle dichiarazioni dell'arcivescovo Silvano Maria Tomasi, all'epoca dei fatti osservatore permanente per conto del Vaticano all’ONU. I simpatizzanti stanno tentando di fare veicolare il messaggio degli obiettivi legittimi, con l'obiettivo di capitalizzare le ricompense durante il Ramadan. Per lo Stato islamico, infatti, l’omicidio durante il Ramadan non è considerata una violazione della Sacra Scrittura, ma un obbligo devozionale.

L'attacco non è rivolto alla Basilica di San Pietro

Scegliere la Basilica di San Pietro nella propaganda pro-Is, non indica necessariamente che quello sia l'obiettivo suggerito. Rappresenta, invece, un simbolo della Cristianità riconoscibile a chiunque. Il Ramadan inizierà domenica prossima, 5 maggio.

Si concluderà martedì 4 giugno, con l’inizio delle celebrazioni per l’Eid al-Fitr, una delle feste più importanti della religione islamica. Probabile, un messagio audio di Abu al-Hassan al-Muhajir, portavoce dello Stato islamico, a ridosso della Notte del Destino.

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