Le condizioni in cui è costretta a vivere la popolazione in Siria sono sempre più drammatiche, specie nella città martoriata di Aleppo. L'Unicef denuncia che sono più di 100mila i bambini costretti a bere acqua contaminata dopo che, cinque giorni fa, intensi attacchi raid aerei hanno danneggiato gli impianti idrici che rifornivano 250mila nella parte orientale di Aleppo in mano ai ribelli. La denuncia arriva da Hanaa Singer, rappresentante dell'Unicef in Siria. I bambini (ovviamente anche gli adulti) sono stati costretti a bere acqua da fonti non sicure, da fori superficiali nelle tubature o da pozze d'acqua che fuoriusciva dai tubi rotti. ''Privare i bambini di acqua pulita - ha detto Singer - li espone al rischio di epidemie di malattie legate all'acqua e si aggiunge alla sofferenza, alla paura e all'orrore che i bambini ad Aleppo vivono giorno dopo giorno''.
L'Unicef fa il possibile per cercare di riparare i danni alle stazioni di pompaggio dell'acqua. Ma operare in un teatro di guerra è ancor pèiù difficile oltre che percioloso. Nei giorni scorsi. infatti, i violenti bombardamenti sulla zona orientale di Aleppo controllata dai ribelli hanno lasciato senza acqua circa 1,75 milioni di persone.
''È fondamentale per la sopravvivenza dei bambini - prosegue il rappresentante dell'Unicef - che tutte le parti coinvolte nel conflitto interrompano gli attacchi sulle infrastrutture idriche, consentano l'accesso all'impianto idrico di Bab al-Nayrab per poterlo riparare e riattivino l'impianto di Suleiman al-Halabi per consentire la distribuzione di acqua''. L'Unicef ha preso parte a una missione con convogli umanitari in quattro città: Madaya e Zabadani nella zona rurale di Damasco e a Foah e Kefraya, nel governatorato di Idlib. Per la prima volta dopo cinque mesi, domenica l' Unicef è riuscito ad entrare a Madaya.
Dall' Unicef arriva anche un altro dato molto pesante: da venerdì scorso ad Aleppo Orientale sono stati uccisi almeno 96 bambini e 223 feriti. "I bambini di Aleppo sono intrappolati in un incubo", ha dichiarato Justin Forsyth, vice direttore generale dell' Unicef, che aggiunge: "Non ci sono parole per descrivere le sofferenze che questi bambini stanno vivendo''.
Ad Aleppo sono rimasti circa 30 medici, ci sono pochissime attrezzature o medicine d'emergenza per curare i feriti, mentre cresce il numero di casi di traumi, spesso molto gravi. Un medico sul campo ha detto all' Unicef che i bambini con poche possibilità di sopravvivenza troppo spesso vengono lasciati morire perché le scorte sono poche e limitate. ''Niente può giustificare un tale violenza sui bambini e una tale non curanza del valore della vita umana. La sofferenza - e il suo impatto sui bambini - è sicuramente la cosa peggiore che abbiamo visto''.
Anche il Papa parla dell'acqua in Siria
"Ad Aleppo, i bambini devono bere l'acqua inquinata!". Anche Papa Francesco lo ha denunciato, incontrando incontrando i rappresentanti degli organismi umanitari impegnati in Siria ed Iraq. "Il lavoro di quanti, come voi che rappresentate tanti operatori sul campo, sono impegnati ad aiutare queste persone e a salvaguardarne la dignità è certamente - ha affermato - un riflesso della misericordia di Dio e, in quanto tale, un segno che il male ha un limite e che non ha l'ultima parola".
In Siria e Iraq, questi organismi (Caritas, Ong e Onlus) rappresentano "un segno di grande speranza, per il quale voglio ringraziare, insieme con voi, tante persone anonime, ma non per Dio!, le quali, specialmente in questo anno giubilare, pregano e intercedono in silenzio per le vittime dei conflitti, soprattutto per i bambini e per i più deboli, e così sostengono anche il vostro lavoro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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