L'operazione militare della Turchia in Siria prosegue senza sosta. Sullo sfondo, lontane dal campo di battaglia, le reazioni contrariate della comunità internazionale e la minaccia di Recep Tayyp Erdogan di inondare l'Unione Europea di migranti alimentano nuove tensioni.
A meno di 24 ore dal via della missione "Fonte di pace", Erdogan ha sottolineato il primo successo conseguito dai suoi uomini: l'uccisione di 109 terroristi. Ma il Sultano si dimentica di elencare i danni provocati ai civili dai raid dell'esercito turco, che ha colpito 181 postazioni nemiche.
Le truppe di Ankara procedono nella loro avanzata. Lo ha confermato il ministero della Difesa della Turchia, che tuttavia non ha fornito dettagli sulla posizione dei militari né sullo stato degli scontri.
L'esercito turco prosegue la sua avanzata
Secondo quanto riportato dall'emittente al Arabiya la situazione starebbe iniziando a farsi pesante, con cinque soldati turchi morti nelle ultime ore negli scontri con le forze curde nella parte settentrionale del territorio siriano.
Al momento, riportano media siriani citati da Rai News, le forze militari turche hanno sfondato le resistenze curde situate a est dell'Eufrate, precisamente nelle località di Bir Ahiq, Hawi e Kassas, nei pressi del distretto di Tall Abyad.
Questa mattina l'aviazione turca ha ripreso i bombardamenti nella frontiera nord-orientale. L'epicentro dell’offensiva della Turchia si troverebbe tra la citata area di Tall Abyad e Ras al Ayn.
La scorsa notte, hanno denunciato le Forze democratiche siriane (Fds), Ankara ha
colpito una prigione che ospitava detenuti miliziani dell'Isis provenienti da oltre 60 Paesi. E proprio alcuni combattenti affiliati all'Isis avrebbero attaccato le forze curdo-siriane nella zona di confine con la Turchia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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