C'è di nuovo un hotel nel mirino dei jihadisti in Somalia, l'Ambassador, struttura della capitale Mogadiscio molto frequentata dagli stranieri, in particolare dal personale diplomatico, attaccato quest'oggi con un'autobomba esplosa all'ingresso e poi preso di mira da un gruppo di uomini armati.
Sono stati gli uomini di Al Shabaab ad attaccare. Una prima rivendicazione è arrivata, firmata da Abdiasis Abu Musab, portavoce dell'organizzazione per le operazioni militari.
"Abbiamo attaccato l'albergo con un'autobomba e siamo entrati - si è limitato a dire lo sheik del gruppo somalo -. Daremo dettagli più tardi".
Un'autobomba esplosa all'ingresso dell'albergo - dice un giornalista freelance citato dalla Bbc - ha aperto la strada agli assalitori, che sono penetrati nel perimetro dell'hotel.
Almeno uno dei terroristi è stato ucciso dalle forze di sicurezza somale, che hanno messo in sicurezza tre piani dell'albergo e portato fuori una decina di persone. Altri due sarebbero trincerati ai piani superiori della struttura.
"Finora sappiamo che 10 persone, per lo più pedoni e passeggeri sulla strada davanti all'hotel, sono rimasti uccisi. Vi sono anche una dozzina di feriti e il bilancio delle vittime potrebbe aumentare nelle prossime ore", ha fatto sapere Ibrahim Hassan, ufficiale di polizia.
538em;">I precedenti
Non è la prima volta che hotel di Mogadiscio finiscono nel mirino degli estremisti. Nel 2015 l'ambasciatore somalo all'Onu, Yussuf Mohammed Ismail "Bari Bari", era morto nell'assalto al Maka al Mukarama, in cui altre persone avevano perso la vita.
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