Donald Trump può festeggiare. Un sondaggio lo pone in testa rispetto a Hillary Clinton: ed è la prima volta che accade da ottobre 2015. La rilevazione di Rasmussen evidenzia il primato del tycoon in una ipotetica sfida finale per la Casa Bianca, con il 41% contro il 39% dell’ex first lady. Significativo ricordare che nel mese di marzo la Clinton era a +5% su Trump.
Il tycoon va a gonfie vele anche tra i repubblicani. L’ultimo rilevamento Nbc News/Monkey poll registra a favore del tycoon di New York il 56% delle preferenze tra l’elettorato repubblicano a livello nazionale, con una distanza sempre maggiore dallo sfidante Ted Cruz che resta al 22%. John Kasich è al 14% mentre il 7% si dichiara ancora indeciso.
Oggi intanto si tengono le primarie nello stato dell'Indiana. Trump e Clinton, in pole position, cercano di consolidare le loro posizioni e chiudere la rispettiva corsa in vista delle presidenziali di novembre. Per Ted Cruz è una delle ultime opportunità in cui può tentare di frenare la corsa di Trump. I due hanno fatto campagna elettorale fino all’ultimo nello Stato dei Grandi Laghi, con l’obiettivo di conquistare i 57 delegati in palio (il bottino più ricco prima delle primarie in California, in programma il 7 giugno). Secondo un sondaggio Nbc/Wall Street di domenica, il magnate ha il 49% delle intenzioni di voto rispetto al 34% del suo rivale. "Se vinciamo in Indiana è fatta", ha detto Trump alla folla di sostenitori raccolti a South Bend, lunedì sera, "e potremo concentrarci su Hillary la disonesta. Per favore, concentriamoci su Hillary".
Secondo un conteggio della Cnn, il tycoon può contare su 1.002 delegati (per vincere gliene occorrono 1.237): la vittoria in Indiana, dunque, non gli darebbe la certezza matematica della nomination, ma sarebbe comunque un colpo micidiale per il suo rivale, peraltro l’unico candidato repubblicano che ha fatto campagna in questo Stato.
Tra i democratici di fatto la nomination è una pratica già chiusa, con la Clinton che ha un notevole numero di delegati in più rispetto a Bernie Sanders (1.669 contro 1.367, con 520 superdelegati contro 39).
L’ex first lady oggi è in Ohio, e non in Indiana, a conferma della sua fiducia visto che l’Ohio ha già votato nelle primarie (e lei ha vinto). Di fatto la Clinton comincia già a prepararsi per limare il proprio messaggio elettorale, in vista della battaglia decisiva, quella contro i repubblicani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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