La Spagna accoglie Open Arms. E attacca Salvini: "Da lui politiche della morte"

Dopo il no di Malta e Italia, la Spagna apre il porto di Barcellona alla Open Arms. L'insulto choc del sindaco catalano a Salvini

La Spagna accoglie Open Arms. E attacca Salvini: "Da lui politiche della morte"

Spettava alla Spagna, in quanto Stato di bandiera della nave Open Arms, trovare "un porto sicuro" in cui far sbarcare i 59 immigrati clandestini che si trovavano a bordo. Nel tentativo di cercare un porto sicuro dove attraccare, dopo il niet arrivato dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, il capitano Riccardo Gati ha subito guardato a Barcellona dove sapeva di poter trovare l'appoggio del sindaco Ada Colau, esponente di Podemos eletta con una lista civica e strenua sostenitrice dell'accoglienza. E così è stato. "Non vogliamo essere complici delle politiche della morte di Salvini", ha chiosato il primo cittadino insultando apertamente il ministro italiano.

Dopo il "no" di Malta e Italia, la ong spagnola Proactiva, che opera nelle acque del Mediterraneo centrale con le navi Astral e Open Arms, ha guardato alla Spagna per attraccare in un porto sicuro e far sbarcare i 59 immigrati salavati precedendo (volutamente) l'intervento delle motovedette libiche che si erano già mosse per entrare in azione. Il capitano Gatti non considera, infatti, la Libia un Paese sicuro. "È la Spagna che dovrebbe cercare un porto di sbarco e mettersi in contatto con le autorità maltesi, italiane e oltre per identificarne uno", aveva detto ieri pomeriggio dopo uno scambio di pesantissime accuse con il governo Conte, accusato di essere il responsabile dei migranti naufragati nel Mar Mediterraneo. Tra i 59 immigrati, che la Open Amrs aveva a bordo, ci sono otto palestinesi, otto in arrivo dal Sud Sudan, tre maliani, cinque siriani, uno del Burkina Faso, uno della Costa d'Avorio, quattro eritreai, otto egiziani, tre della Repubblica Centroafricana, due del Camerun, due etiopi, sei libici, otto bengalesi e uno dalla Guinea.

La situazione si è sbloccata solo in serata, quando l'imbarcazione della ong catalana ha ricevuto questa sera l'autorizzazione del governo spagnolo per sbarcare a Barcellona. Era quasi notte quando l'imbarcazione ha fatto rotta verso la Spagna. Dovrebbe raggiungere Barcellona mercoledì mattina.

"Barcellona si è offerta da tempo come porto sicuro per accogliere queste persone e noi lo ribadiamo", fanno sapere fonti municipali. La stessa Colau ha twittato contro l'Italia: "Non vogliamo essere complici delle politiche della morte di Salvini". Un attacco frontale che non tiene conto dei continui respingimenti che la Spagna applica al confine con il Marocco.

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