''Sponsor sulle maglie delle nazionali dei Paesi più poveri''

Tokyo Sexwale, candidato sudafricano alla presidenza della Fifa, ha lanciato la proposta di introdurre gli sponsors sulle maglie delle nazionali di calcio così che le formazioni dei Paesi poveri possano ricevere aiuti economici per essere maggiormente competitive

''Sponsor sulle maglie delle nazionali dei Paesi più poveri''

Ha conosciuto il carcere, quattordici anni di reclusione a Robben Island, poi ha lottato contro l'apharteid in SudAfrica e ha vinto. Oggi è uno dei più importanti imprenditori del suo Paese, ma Tokyo Sexwale, candidato alla Presidenza Fifa, vuole proseguire le battaglie sociali che hanno contraddistinto la sua vita.

Il sessantaduenne sudafricano ha lanciato infatti un'idea che rivoluzionerebbe il calcio delle squadre nazionali. '' Credo sia arrivato il tempo per noi di aprire le nostre menti alla possibilità che le squadre Nazionali portino sulle loro magliette i nomi degli sponsor- ha dichiarato il businessman alla BBC e poi ha proseguito dicendo- Le grandi e ricche associazioni non hanno bisogno di sponsor sulle magliette, ma per i Paesi poveri il denaro che deriva da una sponsorizzazione può cambiare completamente il gioco''. E nell'argomentare la sua proposta Sexwale ha aggiunto '' Quando vai in Paesi come il Lesotho, lo Swaziland, il Ciad, Haiti e il Nepal, le cose funzionano diversamente rispetto ai Paesi più grandi, con i soldi. Queste nazioni non hanno nulla e sentono di aver bisogno di denaro perché lavorano con bilanci ristrettissimi''.

Poi analizzando la sua proposta il candidato a presidente della Fifa, ha spiegato che comprende la ragione di alcuni Paesi di non voler vedere marche commerciali sulla maglia della nazionale perché la considerano un'icona da mantenere immacolata, ma al contempo ha sottolineato di riflettere sulla sua proposta, perché occorre

pensare anche alla realtà delle squadre dei paesi più poveri. Selezioni che hanno lo stesso valore di quelle del primo mondo ma con ridotte capacità di esprimersi e mettersi in mostra anche a causa della mancanza di fondi.

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