Fbi: "L'Isis voleva colpire il 4 luglio"

Il giorno dell'indipendenza nei piani dei jihadisti. Il Bureau abbottonatissimo, dieci gli arresti

Fbi: "L'Isis voleva colpire il 4 luglio"

Una data carica di maggiori significati non potevano trovarla. Volevano colpire il 4 luglio, quando si ricorda l'indipendenza americana, e farlo sul suolo statunitense. La conferma di uno o più piani architettati da persone vicine all'Isis arriva dai vertici del Fbi, che annunciano di avere sventato complotti pronti a essere messi in atto.

Il Bureau americano è abbottonatissimo e non lascia intendere né di che attentati si trattasse, né quali fossero gli obiettivi nel mirino dei jihadisti. Quello che è certo è che sono finite in manette almeno dieci persone, che erano state reclutate grazie alla propaganda diffusa online dal gruppo.

Uno strumento efficacissimo, le prove sono molteplici. La penetrazione sui social dei messaggi che arrivano dai ranghi del terrorismo islamista è senza precedenti e riesce a raggiungere abilmente persone che magari già vivono una situazione di disagio personale o che per qualche ragione non hanno troppe remore ad abbandonarsi a piani criminosi, quando non a partire per le terre dove i miliziani lottano per affermare quello che definiscono un Califfato.

Almeno a parole, a voler colpire negli Stati Uniti sono anche gli uomini di Al-Qaida nella Penisola Arabica.

Il nuovo leader del gruppo, Qasim al-Raymi, ha diffuso un comunicato in cui invita i jihadisti a lui fedeli a colpire sul suolo americano. Nella registrazione, atto dovuto dopo la morte del suo predecessore, giura anche fedeltà ad Ayman al-Zawahiri, leader di al-Qaida.

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