Stato islamico, militari italiani scelti come copertina di al-Naba

Nel settimanale dello Stato islamico non vi è alcun riferimento all’Italia. La foto scelta non rappresenta una minaccia diretta al nostro Paese

Stato islamico, militari italiani scelti come copertina di al-Naba

Come copertina per l’editoriale del 226° numero di al-Naba dedicato al Covid-19, lo Stato islamico sceglie e pubblica la foto di due militari italiani. Per evitare errate interpretazioni e conseguente disinformazione, cerchiamo di fare chiarezza.

Lo Stato islamico e la foto dei militari italiani: facciamo chiarezza

Alle 19,06 di ieri sera, lo Stato islamico ha diffuso nel cyberspazio il 226° numero del settimanale al-Naba. Nell’editoriale di pagina tre, intitolato أسوء كوابيس الصليبيين, i peggiori incubi dei crociati, lo Stato islamico consacra ufficialmente il Coronavirus come un castigo divino nei confronti dei Paesi crociati. Al-Naba sceglie come copertina dell’editoriale la foto di due militari italiani. Cerchiamo di fare chiarezza.

Quando è stata pubblicata la foto?

La foto è stata pubblicata il 26 febbraio scorso dal Seattle Times, quotidiano statunitense con sede a Seattle, Washington.

Chi ha scattato la foto?

La foto è stata scattata da Antonio Calanni.

Dove è stata scattata la foto?

La foto è stata scattata durante i controlli effettuati dai militari italiani nei pressi del comune di Turano Lodigiano, in provincia di Lodi, in Lombardia.

È una minaccia diretta contro l’Italia?

NO. Nell’editoriale, al-Naba non utilizza mai le parole Italia o italiani. Nell’editoriale di al-Naba non vi è alcun riferimento all’Italia. La foto è stata scelta soltanto per un fine estetico e psicologico e non per una minaccia diretta rivolta al nostro Paese.

Lo Stato islamico utilizza la parola Covid o Coronavirus?

Lo Stato islamico non riporta la nuova terminologia adottata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. L’OMS ha ribattezzato il Coronavirus in COVID-19 (CO sta per corona, VI per virus, D per malattia, 19 per l'anno della sua comparsa). In arabo, Covid-19 si traduce in ( كوفيد- 19).

Nel 221° numero di al-Naba, lo Stato islamico si riferiva al Coronavirus con la frase كوفيد- 11 e, cioè Covid-11. Nel 226° numero, al-Naba non utilizza mai la parola Covid. L’unica parola utilizzata è epidemie (الأوبئة).

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