Con un lungo e caloroso applauso Papa Francesco il Congresso degli Stati Uniti accoglie Papa Francesco. Un’ovazione che si replica dopo che lo speaker John Boehner lo presenta. Nel suo ingresso nell’aula plenaria il pontefice si ferma per salutare il segretario di Stato John Kerry. Il pontefice inizia ringraziando il Paese che lo ospita: "Sono grato per il vostro invito a parlare davanti al Congresso della terra della libertà e la casa del coraggio": così, citando un passaggio dell’inno nazionale statunitense, il Santo padre iniziato il suo discorso a Capitol Hill. Salutato da una seconda standing ovation da parte dei parlamentari.
Francesco parla davanti al Congresso ma il suo discorso è rivolto "all'intero popolo degli Stati Uniti". "Alle migliaia di uomini e di donne - sottolinea Bergoglio - che si sforzano quotidianamente di fare un'onesta giornata di lavoro, di portare a casa il pane quotidiano, di risparmiare qualche soldo e di costruire una vita migliore per le proprie famiglie". Per il pontefice "sono uomini e donne che non si preoccupano semplicemente di pagare le tasse, ma, nel modo discreto che li caratterizza, sostengono la vita della società. Generano solidarietà con le loro attività e creano organizzazioni che danno una mano a chi ha più bisogno".
E come sempre il Santo Padre non dimentica di ricordare le persone anziane: "Vorrei anche entrare in dialogo con le numerose persone anziane che sono un deposito di saggezza forgiata dall'esperienza e che cercano in molti modi, specialmente
attraverso il lavoro volontario, di condividere le loro storie e le loro esperienze". Ma non solo. "Desidero - continua- anche dialogare con tutti quei giovani che si impegnano per realizzare le loro grandi e nobili aspirazioni, che non sono sviati da proposte superficiali e che affrontano situazioni difficili, spesso come risultato dell'immaturità di tanti adulti".
"Il vostro è un lavoro che mi fa riflettere sulla figura di Mosè". Papa Francesco evoca la figura del profeta e guida del popolo ebraico, parlando al Congresso Usa. Spiega il Papa: "Da una parte, il patriarca e legislatore del popolo d’Israele simbolizza il bisogno dei popoli di mantenere vivo il loro senso di unità con gli strumenti di una giusta legislazione. Dall’altra, la figura di Mosè ci conduce direttamente a Dio e quindi alla dignità trascendente dell’essere umano". Dunque "Mosè ci offre una buona sintesi del vostro lavoro: a voi viene richiesto di proteggere, con gli strumenti della legge, l’immagine e la somiglianza modellate da Dio su ogni volto umano".
"Proteggere, con gli strumenti della legge, l’immagine e la somiglianza modellate da Dio su ogni volto umano". Questo il ruolo del parlamento secondo Papa Francesco. "Come membri del Congresso il vostro compito è di permettere a questo Paese, grazie alla vostra attività legislativa, di crescere come nazione. Voi - scandisce - siete il volto di questo popolo, i suoi rappresentanti. Voi siete chiamati a salvaguardare e a garantire la dignità dei vostri concittadini nell’instancabile ed esigente perseguimento del bene comune, che è il fine di ogni politica". Secondo Bergoglio "una società politica dura nel tempo quando si sforza, come vocazione, di soddisfare i bisogni comuni stimolando la crescita di tutti i suoi membri, specialmente quelli in situazione di maggiore vulnerabilità o rischio. L’attività legislativa - ha ricordato ai parlamentari americani - è sempre basata sulla cura delle persone. A questo siete stati invitati, chiamati e convocati da coloro che vi hanno eletto".
"Imitare l’odio e la violenza dei tiranni e degli assassini - prosegue il capo della Chiesa cattolica - è il modo migliore di prendere il loro posto. Questo è qualcosa che voi, come popolo, rifiutate", ha aggiunto. "La nostra, invece dev’essere una risposta di speranza e di guarigione, di pace e di giustizia".
Per il Papa è necessario "fare appello al coraggio e all’intelligenza per risolvere le molte crisi economiche e geopolitiche di oggi. Perfino in un mondo sviluppato - prosegue Bergoglio - gli effetti di strutture e azioni ingiuste sono fin troppo evidenti. I nostri sforzi devono puntare a restaurare la pace, rimediare agli errori, mantenere gli impegni, e così promuovere il benessere degli individui e dei popoli. Dobbiamo andare avanti insieme, come uno solo, in uno spirito rinnovato di fraternità e di solidarietà, collaborando generosamente per il bene comune".
Combattere la violenza del terrorismo fondamentalista, ma senza rinunciare alla salvaguardia delle libertà. È la via che Papa Francesco indica ai politici americani, dicendosi "pienamente consapevole ed anche profondamente preoccupato per la inquietante odierna situazione sociale e politica del mondo: il nostro mondo è sempre più un luogo di violenti conflitti, odi e brutali atrocità, commesse perfino in nome di Dio e della religione". Premette il Pontefice: "Sappiamo che nessuna religione è immune da forme di inganno individuale o estremismo ideologico. Questo significa che dobbiamo essere particolarmente attenti ad ogni forma di fondamentalismo, tanto religioso come di ogni altro genere. È necessario un delicato equilibrio per combattere la violenza perpetrata nel nome di una religione, di un’ideologia o di un sistema economico, mentre si salvaguarda allo stesso tempo la libertà religiosa, la libertà intellettuale e le libertà individuali".
Nel suo discorso il Papa cita quattro icone americane, cominciando da Abraham Lincoln, di cui ricorre quest’anno l’anniversario della morte: "Un custode della libertà che ha lavorato instancabilmente perchè questa nazione, sotto Dio, avesse una nuova nascita in nome della liberta". E poi Martin Luther King, evocato anche ieri alla Casa Bianca, Dorothy Day, ex simpatizzante comunista convertita al cattolicesimo e diventata una convinta "prolife", e Thomas Morton, monaco trappista e mistico, autore di oltre 70 libri su spiritualità, giustizia sociale e pacifismo.
Accorato appello del Papa contro la pena di morte: "Sono convinto che questa sia la via migliore, dal momento che ogni vita è sacra, ogni persona umana è dotata di una inalienabile dignità e la società può solo beneficiare dalla riabilitazione di coloro che sono condannati per crimini". Il Papa ricorda che "recentemente, i vescovi qui negli Stati Uniti hanno rinnovato il loro appello per l’abolizione della pena di morte. Io non solo li appoggio, ma offro anche sostegno a tutti coloro che sono convinti che una giusta e necessaria punizione non deve mai escludere la dimensione della speranza e l’obiettivo della riabilitazione".
Parole a cui ha risposto in serata il portavoce di Obama, chiarendo che se è stato colpito dalle parole del Pontefice, tuttavia per ora non ci saranno cambiamenti, anche se " il presidente ha sollevato in passato preoccupazione su come viene applicata la pena di morte"
"Se la politica dev'essere veramente al servizio della persona umana - ha detto ancora il Papa ai parlamentari americani che lo ascoltano in silenzio - ne consegue che non può essere sottomessa al servizio dell'economia e della finanza. Per Bergoglio la "politica è espressione del nostro insopprimibile bisogno di vivere insieme in unità, per poter costruire uniti il più grande bene comune: quello di una comunità che sacrifichi gli interessi particolari per poter condividere, nella giustizia e nella pace, i suoi benefici, i suoi interessi, la sua vita sociale". E ancora: "Non sottovaluto le difficoltà che questo comporta, ma vi incoraggio in questo sforzo".
"Il nostro mondo sta fronteggiando una crisi di rifugiati di proporzioni tali che non si vedevano dai tempi della Seconda Guerra Mondiale", ha detto il Papa al Congresso Usa. "Non dobbiamo lasciarci spaventare dal loro numero - aggiunge -, ma piuttosto vederli come persone, guardando i loro volti e ascoltando le loro storie, tentando di rispondere meglio che possiamo alle loro situazioni. Rispondere in un modo che sia sempre umano, giusto e fraterno". Bergoglio quindi ricoda "la Regola d'Oro: 'Fai agli altri ciò che vorresti che gli altri facessero a te". Questa regola, prosegue, "ci mette anche di fronte alla nostra responsabilità di proteggere e difendere la vita umana in ogni fase del suo sviluppo".
"Un dovere": così, senza mezzi termini, il Papa definisce lo stop al commercio internazionale delle armi. "Essere al servizio del dialogo e della pace significa anche essere veramente determinati a ridurre e, nel lungo termine, a porre fine ai molti conflitti
armati in tutto il mondo - premette il pontefice - Qui dobbiamo chiederci: perché armi mortali sono vendute a coloro che pianificano di infliggere indicibili sofferenze a individui e società?". Continua Francesco: "Purtroppo, la risposta, come tutti sappiamo, è semplicemente per denaro: denaro che è intriso di sangue, spesso del sangue innocente. Davanti a questo vergognoso e colpevole silenzio, è nostro dovere affrontare il problema e fermare il commercio di armi".
Il pensiero del Santo Padre va anche agli indiani d'America: "Tragicamente, i diritti di quelli che erano qui molto prima di noi non sono stati sempre rispettati. Per quei popoli e le loro nazioni, dal cuore della democrazia americana, desidero riaffermare la mia più profonda stima e considerazione". Bergoglio, che ieri ha canonizzato il francescano Junipero Serra (controverso evangelizzatore della California che alcuni storici ritengono responsabile di comportamenti brutali verso gli indigeni), ha tuttavia voluto precisare che anche se "quei primi contatti sono stati spesso turbolenti e violenti", oggi "è difficile giudicare il passato con i criteri del presente".
Non manca, nel discorso di Bergoglio, un chiaro riferimento alla famiglia: "Quanto essenziale è stata la famiglia nella costruzione di questo Paese! E quanto merita ancora il nostro sostegno e il nostro incoraggiamento. Eppure non posso nascondere la mia preoccupazione per la famiglia, che è minacciata, forse come mai in precedenza, dall’interno e dall’esterno. Relazioni fondamentali sono state messe in discussione, come anche la base stessa del matrimonio e della famiglia. Io posso solo riproporre l’importanza e, soprattutto, la ricchezza e la bellezza della vita familiare".
Non era mai accaduto prima che un pontefice parlasse davanti al Congresso Usa. Per questo il discorso di oggi è già nella storia. Bergoglio desiderava parlare al popolo americano, a tutto, senza alcuna distinzione. Inevitabilmente le parole pronunciate dal Santo padre avranno un forte impatto sulla politica e la società americana.
Da giorni ci si chiedeva fino a dove si sarebbe spinto il pontefice, quali sarebbero stati i temi e gli appelli rivolti ai due schieramenti politici e a tutto il popolo americano. La "semina del Papa" è stata copiosa. Vedremo in futuro quanto sarà generoso il raccolto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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