Cherif Chekatt ha urlato "Allahu Akbar", poi ha estretto la pistola è ha iniziato a sparare sulla folla. In un istante il terrore negli occhi delle persone che stavano passeggiando tranquillamente per i mercatini di Natale di Strasburgo e che si sono visti arrivare addosso una pioggia di proiettili, è diventato il terrore di tutta la Francia e di tutta l'Europa. Ancora una volta, infatti, il terrorismo islamico ha fatto scorrere sangue innocente per le strade del Veccio Continente, ancora una volta un controllo maggiore dei musulmani schedati con la lettera "S" avrebbe (forse) potuto evitare l'ennesima strage. Perché, come ha spiegato il procuratore Remy Heitz, il nordafricano, nato a Strasburgo il 24 febbraio 1989 e radicalizzatosi in carcere, era già stato condannato in Francia, Germania e Svizzera per una trentina di reati. Quando poi, dopo la sparatoria, ha preso un taxi per andare dal centro della città al quartiere Neudorf, ha confidato al tassista di avere ammazzato dieci persone.
Quello di ieri sera non è il primo attacco del terroristi islamici a un mercatino di Natale. Esattamente due anni, il 19 dicembre 2016, Anis Amri si lanciò sul mercatino di Natale a Berlino con un tir, uccidendo 12 persone e ferendone 56. La sua fuga terminò, con la sua morte, in una sparatoria con la polizia davanti a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. Il panico, a Strasburgo, è scoppiato a partire dalle 19.50. In pieno centro città Cherif Chekkat, il terrorista già schedato con il "fichè S", e quindi a rischio estremismo islamico, e conosciuto dalle forze dell'ordine anche per reati comuni, ha ammazzato tre persone e ne ha ferite almeno altre tredici, sei delle quali sono in condizioni molto gravi. "Ha seminato il terrore in tre punti della città - ha spiegato il ministro dell'Interno francese Christophe Castaner - tra le 20.20 e le 21, per due volte, ha affrontato le nostre forze di sicurezza con scambi a fuoco". Durante la perquisizione del suo appartamento al civico 5 di rue d'Epinal, le forze speciali francesi hanno trovati una granata, un fucile calibro 12, quattro coltelli, di cui due da caccia, e diverse munizioni. Il 29enne, nato in Francia ma di origini nordafricane, era riuscito a evitare un arresto già la mattina prima dell'attacco.
La gendarmeria aveva fatto una perquisizione a casa sua ma lui non si è fatto catturare. Probabilmente questo lo ha portato ad accelerare il suo piano sanguinario. A lui sarebbero legate altre quattro persone che sono state fermate e messe "sotto custodia" oggi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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