Così come avevamo preannunciato ieri lo Stato islamico ha menzionato il vile attacco di Strasburgo nel 160° numero di al-Naba pubblicato questa notte. Numerose le stranezze riscontrate.
I canali Idra dello Stato islamico
L'architettura mediatica dello Stato islamico è composta dai tre canali Idra: Amaq News Agency, Islamic State ed al-Naba. Ogni canale Idra ha un diverso pubblico di riferimento ed una differente finestra temporale di azione. Tutte le produzioni dello Stato islamico sono dirette da Central Media Diwan
I canali Amaq ed Islamic state
Amaq News Agency è il principale strumento di propaganda dello Stato islamico: Inizialmente non era inquadrata nell’architettura mediatica dello Stato islamico. Creata nell’agosto del 2014 come agenzia di stampa con aggiornamenti ed inviati dal fronte, nasce per contrastare le "false" informazioni dell’Occidente. Il suo ruolo si è poi evoluto gradualmente fino a trasformarsi nel principale organo di propaganda dello Stato islamico. Amaq rappresenta una fonte di informazione controllata e calibrata, ma che non possiede la legittimità del canale ufficiale Islamic state o Is. Per intenderci. Amaq News Agency opera come se fosse un organo di stampa non ufficiale, ma controllato dal governo, cioè lo Stato islamico, che a sua volta gestisce altri canali. Ad esempio è il canale Is che sovrintende e coordina tutti i notiziari diffusi quotidianamente da Al Bayan, stazione radio ufficiale dello Stato islamico. Amaq è ritenuta la CNN dello Stato islamico. E’ online da più di quattro anni con flusso di notizie aggiornate in tempo reale provenienti dalle varie province dello Stato islamico. Ogni aggiornamento su Amaq è inviato per email anche agli abbonati che oscillano mediamente tra i 1700 ed i 2200 account. Anche in questo istante Amaq News Agency continua a diffondere comunicati, video ed informazioni sulla rete.
Per definizione, alla base di ogni strategia d’attacco e di difesa vi sono alcuni parametri da considerare come ad esempio il tempo, i costi, le risorse ed i benefici a breve, medio e lungo termine. L'unica spiegazione plausibile è che le intelligence occidentali preferiscano monitorare piuttosto che offuscare Amaq cosi da individuare i soggetti radicalizzati. Se cosi fosse sarebbe una strategia simile (in linea teorica e con le dovute proporzioni) a quella degli inglesi e degli americani durante la seconda guerra mondiale quando intuirono che un Hitler vivo avrebbe creato più problemi che da morto. Tuttavia rimane una strategia rischiosa poiché se da un lato Amaq rappresenta un prezioso patrimonio informativo per le agenzie d'intelligence, dall'altro il canale continua a diffondere news, approfondimenti, appelli, codici e video di propaganda da più di quattro anni come principale organo di diffusione dello Stato islamico.
Al-Naba
Originarimanente al-Naba, prodotto da Central Media Diwan, nasceva per la massima diffusione e l'immediata lettura sul campo per le forze di guerriglia per un approccio certamente diverso da quello adottato per Inspire, Rumiya o Dabiq, intesi come veri e propri manuali di guerra. Mutati contesti operativi impongono una diversa letteratura di supporto. Fino al 140° numero di al-Naba, lo Stato islamico non ha adattato la sua letteratura di riferimento al contesto, preferendo sospendere la produzione delle sue principali opere. Tuttavia proprio il 141° numero rappresenta il punto di svolta per una metamorfosi editoriale necessaria. Al-Naba si è trasformato gradualmente in uno strumento ibrido con al suo interno i contributi e gli autori di Rumiya. Sarebbe opportuno rilevare, non considerando la letteratura parallela pubblicata su canali riservati, che al-Naba resta l’unica produzione dello Stato islamico diffusa sulla rete con regolarità. Scritta fin dal primo numero in arabo e mai tradotta, l’opera ha un preciso scopo: rivendicare ogni attentato nel globo, dando visibilità, credito e profondità digitale alle operazioni che non ottengono rilevanza sui media occidentali. Oltre alle necessità operative contestuali, lo Stato Islamico ha l’esigenza di rispondere ad al Qaeda, a sua volta ritornata con prepotenza e capacità sulla rete con opere molto raffinate ed incisive. Lo Stato islamico si è reso conto dell'inefficacia dei Media Operative (i simpatizzanti), orfani di una costante linea strategica di riferimento come ad esempio avvenuto durante il Ramadan o i Mondiali di Russia. Al-Naba opera come vetrina promozionale per i video della serie Inside the Caliphate e Harvest of the Soldiers e per le produzioni diffuse da Al-Furqan Media. I ritardi delle uscite di al-Naba coincidono esattamente con la diffusione sulla rete di un nuovo video. Quando non disponibili (ritardo massimo di 10 giorni), le uscite di al-Naba sono praticamente calendarizzate: nella notte tra giovedì e venerdì di ogni settimana.
L’ultima pagina di al-Naba: le (fake) news dal mondo
L’ultima pagina di al-Naba è dedicata alle news dal mondo inquadrate nell’ottica jihadista. Potremmo definirle delle fake News. La cronaca internazionale è interpretata sotto la lente della religione, per quel binomio inscindibile volere divino-conseguenze terrene. Il volere divino non è comprensibile all’uomo, l’ispirazione non necessita di contatti fisici o virtuali per essere innescata. Tutto avviene secondo la volontà di Dio, il caso non esiste.
Al-Hayat Media Center
Creata nel maggio del 2014, opera come se fosse un normale broadcaster con un proprio logo (a forma di lacrima) simile a quello di Al-Jazeera. Da quattro anni diffonde con una certa regolarità contenuti editoriali in diverse lingue. Il primo video è stato rilasciato sulla rete il 19 giugno del 2014 e ha subito ricevuto ampia risonanza a livello internazionale. Intitolato Non c'è vita senza Jihad, descrive il motivo per cui i jihadisti occidentali abbandonano le proprie case per recarsi in Siria e combattere sotto la bandiera dello Stato islamico. Il ramo mediatico al-Hayat Media Center è responsabile delle defunte produzioni jihadiste Dabiq e Rumiyah.
Stato islamico: Le mutazioni editoriali
Il 13° ed ultimo numero di Rumiyah è considerato il testamento strategico dello Stato islamico che ha consacrato la fine del ciclo fisico e l'inizio della transizione in rete terroristica clandestina. Rumiyah è la mutazione editoriale di Dabiq il cui ultimo numero è stato pubblicato il 31 luglio del 2016. Il primo numero di Rumiyah è stato identificato sulla rete il 5 settembre del 2016, nell’ultimo mese lunare del calendario islamico Dhul-Hijjah 1437. Il tredicesimo ed ultimo numero di Rumiyah è stato pubblicato esattamente un anno dopo, il 9 settembre del 2017. Settembre rappresenta il periodo dell’espletamento dei riti del pellegrinaggio. Da rilevare che lo Stato islamico ha decontestualizzato le classiche prescrizioni del Corano per garantire un supporto religioso ad omicidi e missioni di martirio. La reinterpretazione della teologia islamica risale al 2014, durante i primi sermoni di Abu Mohammed al-Adnani, portavoce del gruppo e del califfo autoproclamato Abu Bakr al-Baghdadi. Il linguaggio jihadista non va inteso come letterale, ma interpretato ed incastonato in un preciso contesto con un chiaro obiettivo strategico. Lo Stato islamico si definisce come il ramo puro dell’Islam nella sua forma più vera. Non a caso il tredicesimo ed ultimo numero di Rumiyah è dedicato alla la dottrina islamica della migrazione, una forma di jihad senza armi.
Come funziona l’Idra: L'esempio di Strasburgo
Un attentato (coordinato o ispirato) riceverà copertura iniziale su Amaq. Il canale Islamic state si attiverà soltanto dopo per legittimare l'azione e collegarla al ramo principale del gruppo. Da rilevare che non tutti gli attentati diffusi da Amaq ricevono la consacrazione sul canale Is: Questo dipende dal grado di coinvolgimento dell'organizzazione centrale. Amaq News ed il canale Islamic State operano quindi come strutture indipendenti, ma coordinate. Ad esempio possono aggiornare le loro news in maniera autonoma a completezza dell’informazione data, così come avvenuto per l’attentato in Iran. In al-Naba, infine, troviamo tutti gli attentati rivendicati su Amaq ed Is ed i contenuti delle precedenti opere come Dabiq e Rumiyah. Is, Amaq News ed al-Naba rappresentano una sorta di meccanismo ridondante. I canali Idra sono quindi strumenti di propaganda indipendenti ma collegati. Oltre alla letteratura convenzionale diffusa sulla rete con istruzioni prevalentemente entry level e dedicata prevalentemente ai terroristi radicalizzati a distanza, ne esiste una parallela. Quest’ultima si rivolge all’élite del movimento e per diffondere informazioni classificate ai distaccamenti.
Strasburgo: Il testo su al-Naba
Quella che segue è la traduzione letterale del trafiletto inserito a pagina undici del 160° numero di al-Naba pubblicato questa notte dallo Stato islamico.
“Un uomo armato ha seminato morte e distruzione in Francia. Mentre li uccideva ha esclamato ‘Dio è Grande’. I media francesi hanno parlato di numerosi morti causati da questo attacco avvenuto martedì sera in un mercato della città di Strasburgo, ad est della Francia. L’aggressore ha aperto il fuoco in posti diversi scontrandosi con la polizia che lo inseguiva. Fino a quel momento l’aggressore era armato con un fucile ed un coltello. E’ poi fuggito dopo aver preso un taxi. L’incidente si è verificato durante una sessione del Parlamento europeo crociato. A causa dell’attacco, le porte del parlamento sono state chiuse dagli uomini della sicurezza. E’ stato sottolineato che l’aggressore ha urlato più volte Dio è grande. Il Ministro degli Interni francese ha detto che più di 700 agenti delle forze crociate sono sulle sue tracce aggiungendo che il sicario è stato ferito durante uno scontro a fuoco con i soldati che stavano pattugliando il mercato più antico della Francia nonché sede del Parlamento dell’Unione Europea”.
Strasburgo: L’analisi del testo di al-Naba
Così come avvenuto per Sayfullo Saipov e Redouane Lakdim, l'autore di al-Naba ignora il nome di Cherif Chekatt. Anche su Amaq il nome dell’autore della strage ai mercatini di Natale di Strasburgo non è mai stato menzionato. Non si tratta di una stranezza. Il responsabile delle “news dal mondo” di al-Naba ignora del tutto anche la sorte di Cherif Chekatt: Ciò significa che il testo è stato scritto almeno 12 ore prima la sua morte. Tuttavia sono i vocaboli utilizzati dall’autore di al-Naba ad essere particolarmente interessanti. Cherif Chekatt non è mai definito "soldato dello Stato islamico", ma come aggressore e sicario. Vocaboli non compatibili con quelli utilizzati per rivendicare le azioni dei soldati. L’unico riferimento al possibile legame con la matrice islamica è il racconto dei testimoni. L’autore di al-Naba, infatti, nella descrizione riporta testualmente “che l’aggressore ha urlato più volte Dio è grande”. Quindi al-Naba si basa sugli elementi estrapolati dai media francesi. Per al-Naba Cherif Chekatt non sarebbe in alcun modo un soldato dello Stato islamico.
Il riferimento alle crociate: "Il Parlamento europeo crociato"
Nella retorica jihadista le crociate invocano una guerra difensiva dell'Islam contro l'Occidente invasore. Secondo la distorta visione jihadista, il mondo è diviso in due parti (il riferimento è al discorso dell’ex Presidente Bush): o si è dalla parte dei crociati o con l’Islam. E’ uno stratagemma culturale nel tentativo di unire tutti i musulmani in una guerra religiosa. La strategia dialettica ha un fine ben preciso: inquadrare il conflitto in un’ottica religiosa e politica. Con il termine “crociati” i jihadisti identificano tutti i nemici dell’Islam. L’ossessivo utilizzo della parola “crociati” è strutturato per rendere sempre viva nella mente nei lettori il ruolo dell’Occidente come storico invasore e nemico religioso. Poiché non esiste distinzione (il contenitore crociato annovera tutti i nemici), si rendono implicitamente colpevoli anche i civili, rei di supportare e legittimare qualsiasi tipo di conflitto in Medio Oriente. Ecco perché anche i “crociati civili” diventano obiettivi legittimi di una guerra. I teorici radicali spiegano che i crociati sono sempre stati sconfitti nel tempo nonostante i loro diversi tentativi di soggiogare il Medio Oriente. Il termine, quindi, rientra in un preciso messaggio di speranza, lotta e vittoria ciclica. Dichiarando gli occidentali come crociati, i terroristi tentano di legittimare le sue battaglie contro coloro che vogliono conquistare la terra della fede, screditando tutti i loro sforzi bellici.
Amaq, Strasburgo: “E’ un soldato dello Stato islamico”
A quasi 72 ore di distanza lo Stato islamico tramite la sua agenzia Amaq ha rivendicato l’attacco di martedì scorso avvenuto a Strasburgo, nel Nord-est della Francia. Forma metrica standard, struttura semplice e compatibile con le precedenti. Le rivendicazioni non richiedono forme di saluto.
“Un soldato dello Stato islamico ha effettuato un attacco a Strasburgo in risposta agli appelli lanciati per colpire i paesi della coalizione”.
Amaq ignora il nome e la sorte dell’uomo, ma a differenza di al-Naba rivendica ufficialmente la sua appartenenza allo Stato islamico definendolo soldato. La frase “soldato dello Stato islamico o del califfato” è utilizzata da Amaq per identificare “coloro che ricevono la chiamata”, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno coordinato i loro attacchi con l'organizzazione centrale. La frase “soldato dello Stato islamico o del califfato” è stata utilizzata in svariati attentati. Amaq si riferisce all’Occidente come “paesi della coalizione”, mentre il canale ufficiale Islamic State utilizza la frase “regno crociato”. Ad esempio il video postumo diramato da Amaq per l’attacco di Parigi non confermava un ruolo dell’organizzazione terroristica, ma un canale di comunicazione aperto tra Khamzat Azimov ed un Media Operative.
I canali Idra sono strumenti di propaganda indipendenti ma collegati. Amaq News, il canale Islamic State ed al-Naba operano come strutture indipendenti, ma coordinate. Ad esempio possono aggiornare le loro news in maniera autonoma a completezza dell’informazione data, così come avvenuto per l’attentato in Iran. Amaq News ed al-Naba rappresentano una sorta di meccanismo ridondante, ma per Strasburgo i due media sono stati utilizzati per ridimensionare la posizione di Cherif Chekatt.
La posizione del killer di Strasburgo, definito soltanto 72 ore dopo l’attacco come un soldato dello Stato islamico, è stata ridimensionata successivamente come “sicario che ha agito urlando Allahu Akbar”. L'autore di al-Naba sfrutta, senza mai confermare alcuna appartenenza, quell'automatismo nel collegare la frase "Allahu Akbar" al terrorismo islamico. Da rilevare che la frase "Dio è Grande" non corrisponde alla firma jihadista. L'Occidentale, però, è stato abituato a collegare quella frase al terrorismo islamico. E' comunque una informazione che, lo ripetiamo, al-Naba acquisisce soltanto dai media francesi. Ancora più importante la scelta di pubblicare il 160° numero di al-Naba secondo calendario, non posticipando di qualche ora la sua diffusione come spesso avvenuto per inserire nuovi contenuti o news aggiornate a supporto di quel falso piano globale del terrore.
Lo Stato islamico rivendica gli attentati in base all'opportunità come ad esempio avvenuto per dimostrare l'efficacia dell'ultimo messaggio di al-Baghdadi.
Lo Stato islamico non è obbligato a rivendicare ogni cosa, poichè non è il modus operandi che identifica il mandante.Cherif Chekatt era un pazzo criminale, non un terrorista islamico. Non era nessuno. Ciò non gli ha impedito di stroncare vite prima di incontrare il suo destino.
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