Salvate i soldati inglesi! Oltre 8mila militari britannici sembrano soffrire di gravi disturbi post-traumatici da stress (Dpts), come pubblicato stamane da uno studio dell’università londinese King’s College.
La ricerca ha evidenziato che il 6% dei soldati che ha prestato servizio in guerra, con particolare riferimento ai campi di battaglia in Afghanistan e in Iraq, ha riscontrato dei problemi causati dalle tragiche esperienze, e a volte dal troppo stress, vissuto nei teatri di guerra.
Lo studio, condotto dalla ricercatrice Sharon Stevelink e pubblicato sulla rivista British Journal of Psychiatry, ha analizzato la prevalenza degli esiti di salute mentale nel personale militare del Regno Unito alla fine del coinvolgimento britannico nei conflitti in Iraq e in Afghanistan, tenendo in considerazione il triennio 2014-2016. I risultati della ricerca hanno svelato che il 6,2% dei soldati era affetto da probabili di disturbi da stress post-traumatico, il 21,9% da disturbi mentali comuni e il 10,0% da abuso di alcool.
La causa dell’insorgenza di questi disturbi è il dispiegamento delle truppe militari britanniche in Iraq e in Afghanistan, sottolineando che il tasso di Dpts sia più alto infatti tra i commilitoni, e i veterani, impiegati nelle zone di conflitto (9%) rispetto ai soldati non schierati (5%). Tra i militari attualmente in servizio, il tasso teorico di questo disturbo è pari circa al 5%, percentuale in linea con il tasso prevalente nella popolazione britannica.
“Per la prima volta, abbiamo scoperto che il rischio da stress post-traumatico tra i veterani schierati in conflitto era significativamente più alto di quello dei soldati ancora in servizio”, ha affermato la dottoressa Stevelink.
“Tra i soldati schierati nelle ultime guerre, quelli che hanno combattuto sono i più a rischio. Il 17% ha riportato sintomi indicativi di un probabile Dpts, rispetto al 6% di quelli schierati in funzioni di sostegno (logistica, equipaggio aereo, assistenza medica)”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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