"La sua auto è dispersa". Cosa è successo sulla nave in fiamme

Le chiamate ai clienti: "La sua auto è dispersa". Il carico partito dalla Germania era diretto negli Stati Uniti

"La sua auto è dispersa". Cosa è successo sulla nave in fiamme

Non è ancora chiaro quante macchine trasportate ci fossero sulla nave andata in fiamme al largo delle Azzorre, ma certamente non mancheranno persone che non ritroveranno più la propria Porsche, Volkswagen, Audi, Bentley o Lamborghini. Si trattava, infatti, di un’imbarcazione in grado di trasportare circa 4mila autovetture di lusso. Il motivo del viaggio era trasportare proprio i veicoli dalla Germania, dove sono stati prodotti agli Stati Uniti.

All’improvviso, secondo quanto riportato dal personale di bordo, sarebbe scoppiato un incendio incontrollabile. L’intero equipaggio, per fortuna, è stato tratto in salvo, portato in elicottero all’isola di Faial. Resta in mare, però, il prezioso carico. L’imbarcazione, infatti, viene abbandonata e non si sa quante macchine sarebbero rimaste intatte e quante invece perse.

Tanti i clienti in ansia che dagli States nelle ultime ore informazione vorrebbero avere informazioni rispetto alla macchina nuova che sarebbe dovuta arrivare loro a giorni. Ecco perché è già partita un’operazione per recuperare i veicoli rimasti sul gigante del mare che al momento galleggia senza guida. Al lavoro un gruppo di 16 persone della compagnia olandese Boskalis, che avrebbe il compito di mettere in sicurezza il contenuto dei container e recuperarlo.

Il danno, coperto dalle assicurazioni, si aggirerebbe intorno al mezzo miliardo di dollari. Come affermato da Allianz Global Corporate & Specialty, si tratta di veicoli con valore unitario medio stimato in 99.650 dollari. Pur essendo state spente le fiamme, il prezioso carico è certamente compromesso, così come la nave che era stata varata nel 2005 e che aveva un valore di 24,5 milioni di dollari.

Per tale ragione, in primis Porsche, si sarebbe già attivata per contattare i propri clienti americani, a cui era destinata la spedizione partita il 10 febbraio dal porto tedesco di Emden, con un messaggio che informa dell’incidente della Felicty Ace e dei ritardi nelle consegne. L'aspetto che avrebbe creato maggiore confusione, però, sarebbe stato quello relativo a delle chiamate ai clienti, in cui sarebbe stato detto semplicemente risposto: "La sua auto è dispersa".

Sia per la compagnia marittima giapponese che per il gruppo Volkswagen di auto sportive non è la prima volta che si verifica un incidente del genere. Nel gennaio del 2019 una nave gemella della Mitsui Osk Linessi si era incendiata al largo di Oahu mentre navigava con un carico di auto giapponesi verso le Hawaii. In quel caso c’erano state 4 vittime e un disperso. Stessa sorte era toccata nel 2019 alla nave porta container Grande America della Grimaldi. In quell’occasione c’erano circa duemila veicoli, tra cui alcuni preziosi esemplari di Porsche 911 Gt2 Rs che adesso giacciono sui fondali dell’oceano.

Negli ultimi dieci anni, gli incendi rappresentano la terza causa principale delle perdite navali, in particolare per quelle che trasportano autovetture. Gli spazi interni di queste non sono divisi in sezioni protette da paratie, come nelle altre imbarcazioni mercantili e ciò le espone non poco agli incendi. Secondo Rahul Khanna, responsabile della sicurezza marittima di Agsc, “basta un piccolo inizio di fuoco su un veicolo o il cortocircuito di una batteria di un’auto elettrica e il problema può andare fuori controllo molto rapidamente”. Le macchine, inoltre, sono vicine e quindi non facilmente accessibili una volta completato il carico. Il grande volume d’aria all’interno dei ponti garage aperti, poi, fornisce una notevole quantità di ossigeno che certamente quando scoppia un incendio lo alimenta.

Non è impresa semplice, quindi, neanche recuperare il carico del gigante che ha preso fuoco alle Azzorre.

Ecco perché l’armatore della Felicity Ace già si sarebbe attivato con un rimorchiatore d’altura per recuperare quante più auto possibile. E’ difficile, come dichiarato dal portavoce della marina portoghese José Sousa Luís, che l’imbarcazione venga rimorchiata in un porto delle Azzorre.

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