Sudan, trovato il tesoro di al Bashir: 130 miliardi nascosti nelle valigie

I militari avrebbero trovato ingenti somme di denaro dentro alcune valigie in una delle residenze dell'ex presidente del Sudan, deposto lo scorso 11 aprile da un colpo di Stato attuato dall'esercito

Sudan, trovato il tesoro di al Bashir: 130 miliardi nascosti nelle valigie

Un vero e proprio tesoro, intere valigie piene di soldi e l’impressione che, tra le altre cose, tutto questo sia una minima parte del reale valore complessivo dei beni appartenenti al deposto presidente del Sudan. Ecco cosa è stato trovato nelle scorse ore in una delle residenze di Khartoum di Omar Al Bashir, per trent’anni uomo forte al potere nel paese africano e spodestato da un golpe militare dello scorso 11 aprile.

Bashir è in galera dallo scorso martedì, quando la nuova giunta al potere decide di trasferire l’oramai ex presidente dai domiciliari al carcere di Kobar, cittadina poco a nord della capitale Khartoum.

Il ritrovamento del tesoro, o più probabilmente di una semplice parte di esso, di Omar Al Bashir avviene durante una perquisizione da parte dei militari che indagano sul deposto leader sudanese. A riferirlo è la Bbc, la quale si avvale di una fonte interna all’esercito: nello specifico, ad essere ritrovate sarebbero diverse valigie piene di soldi per un valore complessivo di 130 milioni di Dollari.

Una somma ingente, suddivisa tra Dollari, Euro e Sterline sudanesi. Soldi che, sospettano i militari adesso al potere, sarebbero frutto di corruzione o di distrazione di danaro pubblico. Per questo motivo, nel carcere di Kobar nelle prossime ore dovrebbe essere notificata l’accusa a Bashir di “riciclaggio”, la quale va ad aggiungersi alle altre per le quali l’ex presidente si trova dentro una delle più grandi strutture penitenziarie del Sudan.

Intanto la tensione nel paese non si attenua: la stessa piazza che da dicembre protesta contro l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, la cui pressione appare decisiva per l’attuazione del golpe militare dello scorso 11 aprile, minaccia di rimanere in agitazione.

Questo perché l’esercito detiene in mano il potere e gestisce il paese tramite un’apposita giunta militare. Secondo i promotori delle manifestazioni, a partire dai leader delle associazioni dei professionisti, il governo deve tornare al più presto in mano civile. Subito dopo il golpe, a Khartoum si registrano proteste proprio perché l’azione dei militari appare funzionale soltanto alla semplice sostituzione di Omar Al Bashir con un altro membro dell’esercito.

Nei giorni scorsi l’incarcerazione dello stesso Bashir appare figlia della linea dei militari, i quali aprono a delle concessioni ai manifestanti e vogliono dare un più profondo segno di discontinuità rispetto ai 30 anni di potere dell’ex presidente. Anche la perquisizione delle scorse ore e l’individuazione del tesoro di Omar Al Bashir, sembra voler perseguire questo tipo di strategia.

Un modo forse per far calmare la piazza e provare a dirimere le tensioni.

Intanto, assicurano le fonti militari interpellate dalla Bbc, a breve si dovrebbe procedere ad ulteriori perquisizioni nei confronti dell’ex capo di Stato ed all’accertamento della provenienza delle ingenti somme ritrovate presso la propria abitazione.

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