Supermartedì, milioni di americani al voto per le primarie

Oggi si vota in undici Stati (più Samoa) per i repubblicani, undici per i democratici, tra primarie e caucus. Rubio e Cruz uniti contro Trump, ma potrebbe essere troppo tardi. Hillary Clinton sembra aver stroncato le ultime resistenze di Sanders

Supermartedì, milioni di americani al voto per le primarie

Il "Super martedi" è arrivato. Milioni di americani votano per scegliere chi far correre alla Casa Bianca nelle prossime elezioni di novembre. Matematicamente il voto di oggi non è decisivo: per vincere occorrono 1.237 delegati per i repubblicani, 2.472 per i democratici, oggi se ne assegnano rispettivamente 595 per il partito dell'elefante, 894 per l'asinello. Ma è indubbio che gli sfidanti di Donald Trump e Hillary Clinton dovranno cominciare a imporsi in qualche Stato per sperare di avere qualche chance nel prosieguo della corsa, altrimenti il verdetto sarà scontato. E più i giorni passano, più si riducono le chance.

Sono chiamati al voto 12 Stati per i democratici e 13 per i repubblicani. Gli stati in cui votano i democratici sono: Alabama, Arkansas, Georgia, Massachussets, Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont e Viginia; delegati scelti con i caucus in Colorado, Minnesota e Samoa americane. Per i repubblicani, invece, primarie in Alabama, Arkansas, Georgia, Massachussets, Oklahoma, Tennessee, Vermont e Virginia; caucus del Gop in Alaska, Colorado, Minnesota e Wyoming.

Dopo aver vinto in South Carolina, Nevada e New Hampshire Trump ontinua a essere avanti nei sondaggi rispetto ai due rivali, Marco Rubio e Ted Cruz. I sondaggi lo danno avanti in almeno sei Stati e secondo una rilevazione Cnn/Orc, il tycoon raccoglie il 49% delle intenzioni di voto dei repubblicani a livello nazionale. "Hillary dice che non ama i miei toni - ha detto Trump ieri di fronte a 3 mila persone in Virginia - ma il mondo è un posto violento e noi abbiamo bisogno di toni forti".

Sul fronte democratico, invece, l’ex segretario di Stato parla già da candidata democratica in pectore: "Non credo che l’America debba tornare a essere grande - ha detto la Clinton in un discorso in Massachusets facendo il verso allo slogan di Trump - quello che dobbiamo fare è restituire all’America la sua unità". Dopo la netta affermazione su Sanders nel voto del South Carolina, la Clinton, secondo un sondaggio della Nbc, è avanti in Texas, Georgia e Tennessee. Lo stesso Sanders ha riconosciuto la sconfitta in South Carolina, dove l’86% del voto di colore ha premiato la Clinton e punta adesso agli Stati dove le minoranze sono meno rappresentate: Massachusetts, Minnesota, Oklahoma, Colorado, e naturalmente il suo Vermont.

La stagione delle primarie nei 50 Stati dell’Unione andrà avanti fino a inizio estate, con le due convention di partito in programma a luglio: dal 18 al 21 a Cleveland (Ohio) per i repubblicani, dal 25 al 28 a Philadelphia (Pennsylvania) per i democratici. Le elezioni presidenziali, invece, avranno luogo l’8 novembre.

Ecco dove e come si vota

Alabama, primarie per entrambi i partiti. Delegati in palio: 50 per i Gop, 60 per i Dem. Hillary Clinton guida 59% a 31% su Bernie Sanders, mentre Trump mantiene un solido vantaggio a due cifre su Ted Cruz.

Alaska: caucus repubblicani, 28 candidati in palio. Grande incertezza: l’ultimo sondaggio è di gennaio. Trump potrebbe sfruttare l’endorsement dell’ex governatrice Sarah Palin.

Arkansas: primarie per entrambi i partiti. Delegati in palio: 40 per i Gop, 37 per i Dem. Nel 2008 Hillary vinse nello Stato un tempo governato dal marito ed ora confida in un bis. Trump è 4 punti dietro a Cruz, spalla a spalla con Rubio.

Colorado: caucus per entrambi i partiti. Delegati in palio: 37 per i Gop e 78 per i Dem. I delegati repubblicani non andranno in conto a nessuno ma resteranno "free agent", quindi avranno le mani libere alla convention.

Georgia: primarie per entrambi i partiti. Delegati in palio: 76 per i Gop e 117 per i Dem. Dopo il Texas, è lo Stato che "pesa" di più nel Super Tuesday. I sondaggi danno in testa Trump e la Clinton, quest’ultima favorita dal voto nero (il 70% è per l'ex first lady).

Massachusetts: primarie per entrambi i partiti. Delegati in palio: 42 per i Gop, 116 per i Dem. Se Trump appare largamente in testa, Hillary e Sanders sono testa a testa.

Minnesota: caucus per entrambi i partiti, delegati in palio: 38 per i Gop e 93 per i Dem.

Oklahoma: primarie (chiuse) per entrambi i partiti. Delegati in palio: 43 per i Gop, 42 per i Dem. In questo Stato, uno dei più conservatori, Trump e la Clinton hanno un margine di vantaggio più basso che a livello nazionale, mentre ci potrebbe essere una battaglia all’ultimo voto per il secondo posto tra Cruz e Rubio.

Tennessee: primarie per entrambi i partiti. Delegati in palio: 58 per i Gop, 75 per i Dem. Pochi sondaggi, ma Hillary risulta sempre prima nel duello democratico. È lo Stato più religioso del Super Tuesday, sarà un test quindi per l’evangelico Cruz, che parte in svantaggio con il 17% contro il 34% di Trump.

Texas: primarie per entrambi i partiti. Delegati in palio 155 per i Gop, 251 per i Dem. Stato che può diventare determinante per stacchi e rimonte, in particolare per Cruz, senatore che gioca in casa e che non può permettersi di perdere. Hillary vinse qui nel 2008. Dopo il New Mexico, è lo Stato dove conta di più il voto dei latinos, pari al 35% dei votanti.

Vermont: primarie per entrambi i partiti. Delegati in palio: 16 per i Gop, 26 per i Dem. Qui a giocare in casa è Sanders: attesa (per non dire scontata) la sua vittoria.

Virginia: primarie per entrambi i partiti. Delegati in palio: 49 per i Gop, 109 per i Dem. Trionfi annunciati, secondo i sondaggi, per Trump e l’ex first lady.

Samoa americane: caucus democratici, 10 delegati in palio. La curiosità è che i 55 mila residenti di queste piccole isole vicino all’Australia sono considerati "Us national" ma non "Us citizen", quindi possono mandare delegati alla convention ma non possono votare alle presidenziali.

Sondaggio Cnn/Orc

Ssecondo una rilevazione Cnn/Orc alle presidenziali la Clinton batterebbe Trump col 52% delle preferenze contro il 44% del tycoon. Mentre il senatore Sanders otterrebbe il 55% dei voti contro il 43% dell’imprenditore. Diverso lo scenario se la nomination repubblicana fosse vinta da Marco Rubio o Ted Cruz.

Secondo il sondaggio Hillary perderebbe col primo, mentre col secondo sarebbe un testa a testa. Sanders batterebbe facilmente entrambi. Il sondaggio in questione secondo lo staff di Trump non è imparziale. Ma anche questo (negli States e non solo) fa parte del gioco.

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