Che Syriza fosse spaccata si sapeva già. Ora, però, la divisione è resa ancor più plastica dopo le dimissioni del segretario, Tasos Koronakis, che ha espresso la propria opposizione alla linea ufficiale del partito. Koronakis, considerato uno dei più
stretti alleati e collaboratori di Tsipras, nella lettera di dimissioni critica la decisione di andare alle elezioni senza prima discutere all’interno di Syriza e ignorando le decisioni del comitato centrale del partito. Nella sua lettera di dimissioni, Koronakis spiega il proprio disaccordo con le recenti decisioni che a suo parere stanno indebolendo Syriza.
Koronakis è molto critico nei confronti di Panagiotis Lafazanis e gli altri rappresentanti dell’ala più radicale "Piattaforma di sinistra" che hanno lasciato Syriza per formare "Unione Popolare", sottolineando che "sembravano pronti a questo scontro - spesso con comportamenti disdicevoli per il nostro partito - ed in ultima analisi a finalizzare la rottura".
Secondo alcuni commentatori la frustrazione espressa dall’ex segretario del partito circa le decisioni di Tsipras riguardo al piano di salvataggio e alle elezioni anticipate potrebbe provocare addirittura la scissione di Syriza in tre tronconi.
Tsipras punta a un mandato di 4 anni
Come hanno riferito fonti citate dall’agenzia ateniese Ana-Mpa, Tsipras ha escluso inoltre la possibilità di una cooperazione post-elettorale con le forze del vecchio sistema politico. Nell’illustrare le linee guida per la campagna elettorale di Syriza, Tsipras ha sottolineato la necessità di una riorganizzazione nell’attività all’interno del partito e di cercare prospettive verso l’esterno.
"Abbiamo bisogno che Syriza incontri la società", ha osservato Tsipras ed ha aggiunto che l’imminente campagna elettorale non deve trasformarsi in una "guerra civile" all’interno della sinistra e che Syriza deve evidenziare un programma di governo della sinistra radicale in contrasto con la struttura neoliberista dell’Europa e del "blocco sistemico" nazionale. "Il nostro obiettivo è quello di guadagnare la fiducia della gente per attuare un programma di cambiamento progressivo per una graduale uscita del Paese dai controlli e dai memorandum", ha concluso l’ex premier.
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