Tagli e monito dell'Onu: Twitter nell'occhio del ciclone

Il cofondatore di Twitter, Jack Dorsey, si scusa con tutti dopo i massicci tagli decisi dal nuovo proprietario, Elon Musk. Intanto l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, chiede al gruppo di "rispettare i diritti umani"

Tagli e monito dell'Onu: Twitter nell'occhio del ciclone

Nel giorno in cui si parla di Twitter per i massicci tagli di Musk e per la spunta blu a pagamento (8 dollari al mese), dall'Onu arriva un monito. L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, esorta Elon Musk a garantire che il rispetto dei diritti umani sia al centro del social network. "Come tutte le aziende - scrive in una lettera aperta - Twitter deve comprendere i danni associati alla sua piattaforma e prendere provvedimenti per affrontarli. Il rispetto per i diritti umani condivisi dovrebbe essere il punto di riferimento per l’uso e l’evoluzione della piattaforma. In breve, la esorto a garantire che i diritti umani siano al centro della gestione di Twitter sotto la sua guida".

Jack Dorsey, co-fondatore di Twitter, all’indomani del licenziamento della metà della forza lavoro del gruppo fa sentire la propria voce: "Le persone di Twitter, del passato e del presente, sono forti e resilienti. Troveranno sempre un modo per risollevarsi, non importa quanto sia difficile il momento. Mi rendo conto che molti di voi sono arrabbiati con me. Mi assumo la responsabilità per tutti in questa situazione: ho fatto crescere l’azienda troppo velocemente. Mi scuso per questo. Sono grato a tutti coloro che hanno lavorato a Twitter - prosegue - e voglio bene a ognuno di loro. Non mi aspetto che sia ricambiato in questo momento... O forse mai... E capisco". Dorsey ha lasciato il cda dell’azienda nel 2022, dopo aver lasciato il ruolo di ceo alla fine di novembre 2021.

Il vulcanico Elon Musk dopo un lungo e tumultuoso corteggiamento ha preso il controllo di Twitter il 27 ottobre scorso, e come prima decisione hanno sciolto il consiglio di amministrazione e licenziato il ceo Parag Agrawal, altri dirigenti e la metà degli impiegati. Né l’Onu né la Casa Bianca si sono pronunciati sul licenziamento del 50% dei dipendenti della società di San Francisco. Musk sostiene che non vi fossero alternative: "Sfortunatamente non c’è possibilità di scelta quando un’azienda perde oltre 4 milioni di dollari al giorno".

E ha fatto sapere che ai dipendenti licenziati sono stati offerti tre mesi di stipendio, "il 50% in più di quello che è richiesto" dalla legge.

Come andrà a finire? Deciderà il mercato (e gli utenti). Intanto qualcuno sogna già un nuovo social. Lo stesso Dorsey ne sta per lanciare uno, si chiamerà Bluesky.

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