Theresa May è salva: bocciata la mozione di sfiducia dei ribelli

Con 200 voti contro 117, la mozione di sfiducia presentata dai conservatori ribelli non passa. La premier rimane leader del Partito conservatore, ma si preannunciano tmepi durissimi

Theresa May è salva: bocciata la mozione di sfiducia dei ribelli

La premier britannica Theresa May ha superato il voto di sfiducia dei parlamentari del Partito conservatore. l Primo Ministro ha raccolto il voto favorevole di 200 parlamentari contro 117 contrari. La mozione era stata presentata da 48 deputati. Per assicurarsi la vittoria, la leader Tory aveva bisogno della metà più uno dei voti dei parlamentari del suo partito, quindi 159. I deputati erano in totale 317, di cui due sospesi.

Una maggioranza abbastanza solida da permetterle di rimanere alla guida del partito almeno per altri 12 mesi, visto che il regolamento dei Tory prevede un tempo di un anno solare prima della riproposizione di una nuova mozione di sfiducia. Ma nel Paritto Conservatore, i ribelli sono pronti comunque a dare battaglia. Il nodo della Brexit appare difficile da sciogliere. E i numerosi voti contrari mostrano in ogni caso una leadership indebolita. Per quanto, va ricordato, May ha ottenuto 199 voti quando è stata eletta guida dei Tory. Quindi, paradossalmente, potrebbe anche aver consolidato la sua posizione.

Prima del voto, la premier aveva annunciato ai suoi l'intenzione di lasciare la guida del partito prima delle elezioni legislative del 2022. Ma se è chiaro che non si ricandiderà nel 2022, May non ha preso impegni chiari sullo scenario più plausibile nel prossimo futuro britannico, e cioè le elezioni anticipate. I deputati della Commissione 1922, responsabile dell'organizzazione interna del partito, che hanno ascoltato il discorso della lorl leader prima dell'inizio del voto di sfiducia, hanno detto che la premier sembrerebbe intenzionata a ricandidarsi in caso di voto anticipato.

Nelle prime dichiarazioni successive al voto, la premier ha detto di essere "grata" per il sostegno ricevuto. "Un numero significato di parlamentari ha votato a mio favore e ha ascoltato le mie parole", ha commentato. "Ora dobbiamo lavorare insieme, ripartire da qui, tutti i politici di tutte le fazioni", ha aggiunto May. E ha assicurato che chiederà "una garanzia legale per il backstop irlandese" nell'accordo concluso fra Unione europea e Regno Unito.

"Un numero significativo di colleghi ha votato contro di me. Ho ascoltato quello che hanno detto" ma "abbiamo bisogno di continuare a svolgere il lavoro di portare a compimento una Brexit che rispetti il voto" del referendum in cui i cittadini britannici hanno votato a favore dell'uscita dall'Ue. "Questa è la nostra missione rinnovata: portare a compimento la Brexit per cui hanno votato le persone e riportare il Paese insieme", ha dichiarato May.

Ma proprio sul fronte della Brexit, l'opposizione fa quadrato. Oltre ai ribelli del partito, anche i laburisti annunciano battaglia. E lo fanno tramite le parole del leader, Jeremy Corbyn, che dichiara: "Il primo ministro ha ottenuto la maggioranza in parlamento, ma il suo governo è nel caos e non è in grado di realizzare un accordo sulla Brexit che funzioni per il paese e metta al primo posto posti di lavoro e l'economia".

"È chiaro che May non è stata in grado di negoziare i cambiamenti necessari in Europa", ha aggiunto il segretario Labour, che ha invitato poi il primo ministro a "riportare il suo triste accordo alla Camera dei Comuni la prossima settimana".

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