Tre attacchi in soli tre mesi: il jihad è dentro l'Inghilterra

Dal 2013 sventati già 18 attentati. L'allarme di Scotland Yard: "Gli attacchi hanno il baricentro interno al Paese". Indagini sulle complicità nella pianificazione dell'attacco

Tre attacchi in soli tre mesi: il jihad è dentro l'Inghilterra

I tre attacchi terroristici commessi da militanti islamici negli ultimi tre mesi nel Regno Unito hanno avuto "un baricentro principalmente interno" al Paese. In relazione alle indagini sull'attacco della notte tra sabato e domenica nella capitale britannica, il commissario della polizia di Londra, Cressida Dick, ha spiegato ai microfoni di Bbc Radio che, sia nei cinque attacchi sventati sia nei tre commessi, ci sono "senza dubbio dimensioni internazionali", e su questo vengono condotte indagini, ma "la maggioranza della minaccia che affrontiamo al momento non sembra essere diretta da oltremare".

Adesso la priorità della polizia londinese è tentare di capire se i tre attentatori, che hanno insanguinato il London Bridge, "stessero lavorando con qualcun altro", "se qualcuno fosse coinvolto nella pianificazione di questo attacco" e, soprattutto quale fosse il background della cellula jihadista. E, mentre capo di Scotland Yard rivendica per conto della polizia e dei servizi di sicurezza britannici di aver sventato diciotto potenziali attacchi terroristici a partire dal 2013, di cui cinque dopo la strage di Westminster del 22 marzo, sull'intelligence inglese pende il capo di accusa di non aver sventato un allarme che era già risuonato più volte. Uno dei tre terroristi che sabato sera hanno seminato la morte a Londra era molto noto alla polizia. Tanto da esser stato filmato, in un documentario poi andato in onda su Channel 4, mentre discuteva con alcuni agenti sul perché avesse dispiegato una bandiera dello Stato islamico a Regent's Park di Londra (guarda il video). Al momento il 27enne era stato "catturato" al fianco di due predicatori incendiari ben noti alla polizia e all'intelligence.

Dopo il terzo attentato terroristico in appena tre mesi, il primo ministro Theresa May ha promesso di intensificare la lotta contro l'estremismo islamico. "Quando è troppo è troppo. Non possiamo e non dobbiamo far credere che le cose possano continuare così", ha dichiarato prima di presiedere una riunione del comitato di emergenza Cobra che comprendeva esponenti di governo e funzionari dell'intelligence.

Il premier ha indicato le aree di intervento: pene più severe per gli estremisti, leggi antiterrorismo più dure e maggiori pressioni sulle compagnie web affinché restringano gli "spazi sicuri" online di cui i terroristi godono.

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