Trump azzera gli aiuti economici alle autorità palestinesi

Oltre a disporre l’interruzione degli stanziamenti a beneficio delle istituzioni di Gaza e della Cisgiordania, la Casa Bianca ha anche annunciato una “revisione” della partnership economico-militare tra Usa e Israele

Trump azzera gli aiuti economici alle autorità palestinesi

Il governo americano ha in questi giorni annunciato l’“azzeramento” di “qualsiasi aiuto economico” alle autorità palestinesi.

Tramite un comunicato, la Casa Bianca ha infatti disposto l’“interruzione” del sostegno finanziario statunitense alle istituzioni della Striscia di Gaza e della Cisgiordania. Finora, Washington, tramite l’agenzia Usaid, stanziava ogni anno a favore di queste ultime oltre 60 milioni di dollari di aiuti, destinati principalmente a migliorare l’assistenza sanitaria e gli apparati di sicurezza locali.

L’esecutivo federale ha presentato la cessazione dei contributi economici alle autorità di Gaza e di Ramallah come una “ritorsione proporzionata” nei riguardi di Hamas e di Fatah, accusate di essere “sponsor del terrorismo”. L’amministrazione Trump ha quindi precisato che il potere di sanzionare sul piano finanziario le due organizzazioni le sarebbe stato concesso dal recente Anti-Terrorism Clarification Act. Tale provvedimento, entrato da poco in vigore, autorizza infatti il presidente Usa a stroncare “ogni canale di finanziamento dei gruppi terroristici e degli enti loro collegati”.

Oltre a disporre l’interruzione degli stanziamenti a beneficio delle istituzioni di Gaza e della Cisgiordania, il comunicato in questione annuncia anche una “revisione” della partnership economico-militare tra Usa e Israele. A detta della Casa Bianca, l’impegno finanziario statunitense nel rafforzamento dello Stato ebraico starebbe infatti generando “oneri sempre più consistenti” per il bilancio federale.

La recente “svolta” della politica estera di Washington in ambito mediorientale ha subito provocato “sdegno” e “preoccupazione” sia da parte delle autorità palestinesi sia da parte di quelle di Gerusalemme. Ad esempio, Saeb Erekat, stretto collaboratore di Abu Mazen, ha bollato la decisione di Trump di mettere fine agli stanziamenti Usaid come un vero e proprio “strangolamento ai danni di donne e bambini della Striscia di Gaza e della Cisgiordania”. Yuval Steinitz, ministro israeliano delle Infrastrutture e dell’Energia, commentando invece l’annuncio americano inerente a un’ipotetica “revisione” del sostegno finanziario di Washington a Gerusalemme, ha affermato: “È una decisione inquietante.

La sicurezza del nostro Paese rischia di venire pregiudicata da un’interruzione dei contributi Usa al rafforzamento dell’apparato militare israeliano. Speriamo che, nei prossimi giorni, il presidente Trump ribadisca il sostegno americano alla causa dell’esistenza dello Stato ebraico”.

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