Trump impone segreto di Stato sulle vittime civili dei droni Usa

Il ritorno del segreto di Stato circa le conseguenze sulla popolazione civile dei raid Usa condotti in Paesi stranieri ha subito scatenato l’indignata reazione dell’opposizione democratica

Trump impone segreto di Stato sulle vittime civili dei droni Usa

L’amministrazione Trump ha in questi giorni deciso di rendere segrete tutte le notizie relative ai civili uccisi all’estero dai droni Usa.

Era stato Barack Obama a introdurre, nel 2016, l’obbligo per le forze armate di rivelare periodicamente all’opinione pubblica statunitense tutte le vittime innocenti dei bombardamenti effettuati in Paesi stranieri, soprattutto in quelli musulmani, da tali velivoli comandati a distanza. La mossa del presidente democratico era diretta a promuovere la trasparenza riguardo ai costi umani delle missioni militari americane all’estero.

L’attuale inquilino della Casa Bianca ha però ripristinato la segretezza assoluta circa i civili morti a causa delle incursioni dei droni. Trump ha infatti esentato i vertici della Difesa e delle agenzie di intelligence di divulgare dati sugli “obiettivi non militari” rimasti coinvolti nei raid eseguiti dagli aeromobili a pilotaggio remoto.

L’ufficio stampa del governo federale, tramite una nota, ha giustificato la cancellazione della normativa introdotta da Obama affermando che la pratica di diffondere notizie sulle vittime civili causate in Afghanistan o in Somalia dai velivoli in questione non servirebbe affatto a rafforzare la trasparenza degli ambienti militari. Ad avviso dello staff del tycoon, la divulgazione di tale genere di informazioni sarebbe diretta esclusivamente a “danneggiare la reputazione delle forze armate”.

Il ritorno del segreto di Stato circa le conseguenze sulla popolazione civile dei raid Usa condotti in Paesi stranieri ha subito scatenato l’indignata reazione dell’opposizione democratica.

Ad esempio, il deputato liberal Adam Schiff, attuale presidente della Commissione Intelligence della Camera dei rappresentanti federale, ha definito “illogica” la scelta di Trump e, allo stesso tempo, ha affermato che la prassi di divulgare notizie inerenti agli obiettivi non militari colpiti dai droni sarebbe imposta ai funzionari statunitensi direttamente dal diritto internazionale dei conflitti armati.

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