A inizio luglio erano state una serie di missive inviate ai leader dei Paesi occidentali a mettere in chiaro che gli Stati Uniti non sarebbero più stati disposti a tollerare che gli alleati non rispettassero gli obblighi previsti dall'adesione alla Nato. Una questione su cui il presidente Trump è tornato più volte dal giorno della sua elezioni e che oggi è di nuovo al centro della discussione.
Sono state smentite le voci riportate da alcune agenzie europee, secondo cui Trump avrebbe minacciato di abbandonare l'alleanza se le spese militari sostenute dagli altri Paesi membri non si fossero allineate alle richieste. Ma i toni duri rimangono e mentre è stata convocata una riunione d'emergenza, il presidente statunitense parla di progressi.
"Posso uscire ma non è necessario", mette in chiaro, sicuro che ci sia "uno spirito collegiale: è stata una grande riunione, ci siamo parlati, siamo ora più uniti e molto più forti". E dice con convinzione che Germania e Canada arriveranno a spendere il 2% del Pil in difesa "in un periodo di tempo relativamente breve". Parole che non trovano però conferma se non altro a Parigi, dove è il presidente Macron a smentire.
L'attacco non si limita però alla questione finanziaria.
Trump ha anche accusato la Germania, che sostiene "paga alla Russia, Paese dal quale vuole proteggersi, miliardi di dollari per le proprie necessità energetiche provenienti dal nuovo gasdotto: è inaccettabile". "Il tema del commercio e quello della sicurezza devono essere separati", ha risposto poco dopo la Cancelliera tedesca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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