Trentacinque persone di staff, tra cui una persona che gli scrive i discorsi e quattro consulenti in politica estera. Due auto private con chaffeur sempre a disposizione e un valletto privato in giacca a code che lo aiuta a ricevere gli ospiti e a fare gli onori di casa.
A tanto ammontano i privilegi del presidente del Parlamento europeo, il socialista Martin Schulz. Che è finito nel mirino del quotidiano conservatore - mai troppo tenero con l'Europa - anglosassone The Telegraph, lesto a cavalcare le proteste di alcuni europarlamentari per il rapporto sulle spese del Parlamento di Bruxelles pubblicato settimana scorsa in gazzetta ufficiale.
Secondo il foglio londinese, diversi membri del Parlamento europeo giudicherebbero "altamente discutibile" e "di cattivo esempio" il corteo che accompagnerebbe Schulz.
Dal rapporto emergerebbe inoltre che le spese di Bruxelles starebbero erodendo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee. Le statistiche mostrerebbero tra l'altro che l'Europarlamento stanzierebbe all'anno quasi sette milioni di euro per gli spostamenti dei deputati, fra treni, macchine e persino biciclette.
I viaggi all'estero dei deputati e delle delegazioni parlamentari sono costati fino a 5,7 milioni di euro, tra cui una visita che da sola è costata quasi mezzo milione.
Dall'ufficio di Schulz, però, respingono le accuse al mittente: uno stretto collaboratore
del presidente rimarca come l'ufficio del leader socialista sia più piccolo di quello del predecessore e ha sottolineato come l'alternanza fra due autisti sia dovuta all'osservazione delle regole sulla sicurezza sul lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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