Russia, ora la tv di Stato si affida agli anchorman-robot

L’introduzione dei robot nei notiziari di Rossiya 24 ha subito suscitato critiche da parte dei telespettatori e della Chiesa ortodossa

Russia, ora la tv di Stato si affida agli anchorman-robot

La televisione di Stato russa ha in questi giorni deciso di affidare la lettura dei propri notiziari a degli annunciatori-robot.

Nei telegiornali dell’emittente pubblica Rossiya 24 hanno fatto da poco la loro comparsa degli automi con sembianze umane, in grado di assumere molteplici espressioni del viso e di muovere labbra e collo. I nuovi annunciatori, preposti a leggere notizie di ogni genere durante le edizioni dei tg, sono modellati sulle fattezze del proprietario di una società russa attiva nelle ricerche sull’intelligenza artificiale.

I volti degli automi in servizio attualmente presso Rossiya 24 traggono ispirazione dai lineamenti di Alexei Yuzhakov, massimo dirigente del gruppo Promobot. Egli ha fornito finora all’emittente di Stato ben 12 giornalisti-robot, in base a un’intensa pluriennale siglata dall’imprenditore con i vertici del network statale. L’obiettivo del contratto è rifornire la televisione pubblica degli ultimi ritrovati tecnologici sviluppati in Russia.

La società civile del gigante slavo non sembra però avere gradito la trovata di Rossiya 24. Numerosi internauti hanno infatti iniziato a pubblicare, sui canali social ufficiali del network, commenti di natura fortemente critica verso l’introduzione degli anchorman artificiali. Ad esempio, alcuni utenti hanno deriso le espressioni facciali assunte dai robot durante la lettura delle notizie, giudicandole simili a quelle di un “pesce lesso”. Altri hanno invece bollato l’iniziativa della televisione di Stato come il primo passo di una progressiva sostituzione in Russia della manodopera artificiale a quella umana, fenomeno che provocherà l’estromissione di milioni di persone dal mercato del lavoro.

La scelta di Rossiya 24 di affidarsi a dei giornalisti-automi ha provocato anche lo sdegno della Chiesa ortodossa. Il patriarcato di Mosca ha infatti emesso una nota dai toni estremamente duri verso l’introduzione dei robot nei notiziari tv, giudicandola “contro natura” e rappresentativa di un disprezzo di fondo verso l’unicità delle qualità umane.

I dirigenti del network pubblico hanno risposto alle critiche mediante un comunicato, in cui assicurano che la decisione di avvalersi di conduttori artificiali non determinerà alcun licenziamento di membri delle redazioni dei

telegiornali. Il documento prosegue affermando che l’intesa stipulata da Rossiya 24 e Promobot mira esclusivamente a conferire visibilità a ritrovati tecnologici emblematici del talento dei ricercatori russi.

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