Trovata morta in una casa insieme ad altre tre donne a Mazar-i-Sharif. È stato questo il triste destino di Frozan Safi, donna afghana di 29 anni laureata in economia e molto famosa per essere una delle più importanti attiviste del Paese.
Safi era sparita da almeno due settimane. La famiglia non aveva contatti dallo scorso 20 ottobre e questo ha fatto purtroppo presagire il peggio. Ogni speranza di ritrovare in vita l'attivista si è spenta venerdì sera. Rita, sorella dell'attivista, ha spiegato al Guardian di aver ricevuto comunicazione dai talebani del ritrovamento di quattro giovani donne senza vita all'interno di un appartamento. La stessa sorella ha potuto riconoscere il corpo di Safi soltanto grazie ai suoi vestiti.
Il volto era crivellato di proiettili tanto da sfigurare la giovane attivista. Il motivo dell'uccisione non è noto, così come non è possibile al momento ricostruire l'esatta dinamica. Dal canto loro i talebani, che controllano Mazar-i-Sharif dal 13 agosto, 48 ore prima dell'ingresso a Kabul, hanno dichiarato di aver avviato delle indagini.
Sayed Khosti, portavoce del ministero dell'Interno, da Kabul ha fatto sapere dell'arresto di due sospettati. Si tratta di due uomini la cui identità non è stata resa nota i quali avrebbero confessato di aver attirato le quattro vittime all'interno dell'appartamento dove poi sono state trovate senza vita.
Tuttavia non è dato sapere se i due sospettati in questione avrebbero o meno confessato anche l'omicidio e il movente. La sorella di Frozan Safi ha dichiarato di non aver trovato al fianco del corpo dell'attivista la sua borsa e l'anello di fidanzamento. È probabile un loro trafugamento, ma è presto per poter anche solo ipotizzare un tragico tentativo di rapina.
Del resto Frozan Safi già a inizio ottobre aveva ricevuto, a detta della famiglia, minacce di morte. Lei da anni era impegnata nella promozione dei diritti delle donne, attività che ha proseguito anche dopo l'arrivo dei talebani. Per questo era in attesa di un visto per poter partire alla volta della Germania. Purtroppo non ha fatto in tempo.
Gli studenti coranici hanno promesso indagini approfondite per appurare la verità sulla morte di Safi. Ma non tutti si fidano. Se da un lato è vero che i talebani hanno dichiarato di aver preso dei sospettati e di aver avviato interrogatori con i propri poliziotti, dall'altro non è possibile escludere un coinvolgimento diretto o indiretto di gruppi integralisti interni al movimento, capaci di agire in autonomia anche contro i dettami dei nuovi padroni di Kabul.
L'unica cosa certa è che l'omicidio dell'attivista di appena 29 anni certifica l'attuale situazione dell'Afghanistan, dove chi risulta impegnato per i
diritti rischia quotidianamente la vita. Oltre ad aver ricevuto minacce di morte, Frozan Safi aveva partecipato nelle settimane scorse ad alcune manifestazioni anti talebane disperse poi con la forza dagli studenti coranici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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