Cessate il fuoco entro domenica e ritiro immediato delle armi pesanti. È quanto prevede l'accordo raggiunto a Minsk. Dopo una storica maratona negoziale notturna di oltre tredici ore, forse la più lunga della loro carriera, e un secondo tavolo in mattinata, Vladimir Putin, Petro Poroshenko, Angela Merkel e Francois Hollande sono riusciti a trovare un'intesa per riportare la pace nel Donbass.
Una vera guerra di nervi, come prova il volto tirato dei quattro leader, con la cancelliera tedesca reduce anche dal volo a Washington da Barack Obama. Una prima bozza del documento redatta in inglese ipotizzava un cessate il fuoco a partire dal 14 febbraio, il ritiro delle armi pesanti e la creazione di una zona di sicurezza. Il documento, intitolato Un pacchetto di misure per l’attuazione degli accordi di Minsk e datato 12 febbraio, ore 05:30, dettagliava l'intesa in tredici punti. Non tutti, però, sono stati disposti a sottoscriverlo. "La Russia ha posto condizioni inaccettabili", ha sbottato Poroshenko aggiungendo che "non ci sono ancora buone notizie" dal negoziato. Anche i leader dei ribelli filo russi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk lo hanno giudicato negativamente e si sono rifiutati di firmarlo obbligando Putin, Poroshenko, la Merkel e Hollande a riunirsi nuovamente nel formato Normandia per continuare a discutere del piano di pace per l’est ucraino. Al tavolo si è aggiunto Heidi Tagliavini, rappresentante dell’Osce nel gruppo di contatto.
A metà mattina si è, quindi, giunti alla stesura di un nuovo documento che è riuscito a mettere d'accordo tutte le parti in causa. La nuova bozza prevede il cessate il fuoco a partire da domenica e il ritiro delle armi pesanti. "Chiediamo alle parti in conflitto - ha annunciato Putin - di fermare il bagno di sangue e lanciare un vero processo di pace il prima possibile". Il presidente russo ha, poi, concordato con Poroshenko che esperti militari saranno incaricati di indagare su ciò che sta accadendo a Debaltseve, il nodo ferrioviario strategico a metà strada tra Donestsk e Lugansk.
"I miliziani filorussi - ha detto il capo del Cremlino - si aspettano che le truppe accerchiate a Debaltseve depongano le armi". Al governo di Kiev sarà, poi, chiesto di fare una riforma costituzionale per rispettare i diritti della popolazione dell’Ucraina dell'Est.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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