Dall'invio di armi da guerra alla fornitura di materiale bellico, dalla chiusura dello spazio aereo alla Russia al sostegno contro le cyber minacce, senza poi dimenticare i soldati messi a disposizione della Nato fino al 30 settembre. Le parole di condanna contro l'invasione decisa da Mosca non sono più sufficienti. E così l'Italia è pronta a tendere la mano all'Ucraina con atti concreti.
Missili, mitragliatrici e materiale bellico
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Roma invierà a Kiev centinaia di missili e migliaia di mitragliatrici per consentire agli ucraini di resistere all'assalto russo. Nella lista sono presenti missili Spike controcarro e Stinger antiaerei, così come mitragliatrici Mg e Browning, oltre che munizioni. Il decreto preparato dal governo italiano è pronto è stato approvato nel pomeriggio. Il provvedimento, curato dal ministero della Difesa, si collega agli articoli 4 e 5 del Trattato dell'Alleanza Atlantica. Gli stessi articoli, insomma, che consentono agli Stati di agire "ogni volta che l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza" di uno dei Paesi membri dovesse essere minacciata.
Dalle prime indiscrezioni, l'Italia cederà gli armamenti alle autorità governative ucraine. La Nato si occuperà della consegna logistica delle suddette armi, oltre a quelle del materiale bellico. Nella lista sono compresi giubbotti ed elmetti in kevlar, robot per lo sminamento e metal detector portatitli. Per la fornitura di questo materiale sono stati stanziati 12 milioni di euro. Ma non è finita qui, perché il governo italiano ha intenzione di supportare l'Ucraina anche su altri fronti. Ricordiamo, infatti, che Roma – una delle prime a farlo - ha chiuso il suo spazio aereo a qualsiasi velivolo proveniente dalla Russia o che sia di una compagnia russa.
Soldati e hacker
Abbiamo parlato di soldati. Per la missione nell'Europa dell'est, l'Italia è pronta a inviare quasi 4mila uomini. I primi 1.350 sono già pronti, comprendono alpini, incursori del Comsubin, paracadutisti e lagurani, e andranno in Romania e Ungheria per l'operazione Eagle Defense. Gli altri andranno in Ucraina, bensì in Lettonia a rafforzare le fila della Baltic Guardian, e nel Mediterraneo orientale.
L'altro fronte caldissimo riguarda il capitolo sulla cybersicurezza. Il Corsera specifica che al momento non ci sono provvedimenti ufficiali, ma che l'intelligence italiana sta aiutando l'Ucraina a difendersi dagli attacchi informatici russi. Mosca ha infatti cercato – e cercherà ancora – di paralizzare le reti e le infrastrutture ucraine, nel tentativo di isolare Kiev. L'Italia fornirà quindi un monitoraggio costante, nonché uno scudo, per proteggere gli ucraini in campo digitale.
Il sostegno dell'Italia andrà a unirsi ai contributi garantiti da altri Paesi. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno stanziato 250 milioni di dollari per materiale civile e 350 milioni per aiuto militari.
In Europa, la Repubblica Ceca ha messo sul tavolo quasi 9 milioni di dollari di armamenti vari tra fucili di precisione, sistemi ottici e munizioni, mentre dalla Germania arriveranno in Ucraina mille lanciarazzi anti tank e 500 missili terra-aria. Spedizioni di carburante ed equipaggiamenti anche da Francia, Olanda (si parla di 200 missili Stinger) e Regno Unito. E l'elenco potrebbe presto ulteriormente allungarsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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