La Nato invia i caccia in Europa orientale: resta alta la tensione in Ucraina

L'Alleanza atlantica ha rafforzato il contingente in Europa dell’est, incassando la fumata bianca di vari Paesi alleati che hanno annunciato l’invio di uomini e mezzi

La Nato invia i caccia in Europa orientale: resta alta la tensione in Ucraina

Il clima in Ucraina è sempre più incandescente, con Stati Uniti e Russia sempre più ai ferri corti e l’Unione europea pronta a supportare le istanze di Washington.

La risposta della Nato

La Nato ha rafforzato il contingente in Europa dell’est, incassando la fumata bianca di vari Paesi alleati che hanno annunciato l’invio di uomini e mezzi, caccia e navi comprese. Si tratta della prima reazione concreta del Patto atlantico che, quasi sicuramente, genererà una contro reazione proveniente da Mosca. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha spiegato che lo spiegamento di più truppe Nato alle frontiere orientali dell'Alleanza atlantica non deve essere considerato come una minaccia alla Russia, ma come una risposta "proporzionata" a quanto accade in Ucraina.

Sarà anche vero, ma la crisi ucraina è ormai vicina al punto di non ritorno. Anche e soprattutto se gli Stati Uniti dovessero schierare truppe nel Baltico; l’ipotesi – le prime indiscrezioni parlano di 5.000 soldati - è in fase di valutazione, e non è detto che Joe Biden si tiri indietro. Nel frattempo il Pentagono ha allertato 8.500 uomini, mentre lo stesso Biden ha contattato i leader europei per un giro di consultazioni. Intanto, il Regno Unito – così come Australia e Usa – ha ritirato parte del personale diplomatico dall'Ucrina, con Boris Johnson convinto che la Russia sia pronta a effettuare un blitz per invadere l’Ucraina.

Situazione delicata

L’ultimo messaggio arrivato da Mosca è emblematico. In poche parole, la Russia ha detto di essere seriamente preoccupata per l'escalation delle tensioni innescate dagli Stati Uniti, che ha messo in allerta le truppe di stanza nell'Europa orientale. L’annuncio è arrivato direttamente dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Osserviamo le azioni degli Stati Uniti con profonda preoccupazione", ha spiegato Peskov.

Per quanto riguarda l’Europa, l’Ue si è arroccata attorno agli Stati Uniti. "Qualsiasi ulteriore aggressione da parte della Russia" ai danni dell'Ucraina "troverà una posizione ferma e riceverà una risposta chiara da parte di noi europei, assieme agli Usa e alla Nato", ma ora "l'importante è sostenere l'Ucraina economicamente e portare avanti tutte le misure per la riduzione dell'escalation e a favore del dialogo", ha fatto sapere Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca. "Se la Russia sceglierà il conflitto, imporremo pesanti conseguenze e costi elevati", ha scritto in un tweet il segretario di Stato americano, Antony Blinken.

Mercoledì, intanto, c'è attesa per l'incontro tra il presidente francese, Emmanuel Macron, e il suo omologo russo Vladimir Putin. A quanto pare, Macron proporrà a Putin un percorso di de-escalation sulla crisi ucraina. Mentre la Nato teme seriamente un'invasione da parte di Mosca, l'Ue, pur essendo pronta a sostenere Washington, sembra orinetata a invitare alla calma.

Come ha sottolineato il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price, "non ci sono ambiguità, non c'è alcuna divergenza" sul dossier ucraino tra Stati Uniti e leader europei. "Noi lo sappiamo, e soprattutto lo sa la Federazione russa", ha concluso.

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