Raffica di bombardamenti nella notte: Mosca prepara l'assalto a Kiev

Tregua annunciata a Kiev, Mariupol, Kharkiv e Sumy. La decisione sarebbe stata presa ieri dai vertici russi dopo il nuovo colloquio tra Putin e Macron

Raffica di bombardamenti nella notte: Mosca prepara l'assalto a Kiev

La nuova settimana di guerra in Ucraina si è aperta con la notizia, giunta nel cuore della notte, dell'istituzione di corridoi umanitari in diverse città del Paese. Fallito l'esperimento su Mariupol, con due evacuazioni dei civili andate a vuoto tra sabato e domenica, si sta cercando però adesso di estendere i corridoi su altri importanti fronti. A comunicarlo è stato il ministero della Difesa russo. I vertici militari di Mosca, in particolare, hanno individuato almeno quattro aree in cui far cessare i combattimenti per alcune ore e favorire quindi l'organizzazione dell'evacuazione dei civili. Si tratta dei fronti di Kiev, Kharkiv, Sumy e la stessa Mariupol. A partire dalle 10:00 orario di mosca, le 8:00 in Italia, scatterà quindi la tregua in queste quattro grandi città dell'Ucraina. Contestualmente, verranno inviati sul posto degli autobus per trasferire lontano dal fronte i civili che possono lasciare le proprie abitazioni.

La strategia russa

Se a Kiev ancora questa operazione è possibile farla anche con i treni, visto che la stazione centrale della capitale ucraina è in funzione e i convogli verso Leopoli e l'ovest del Paese sono gratuiti, nelle altre città coinvolte dal cessate il fuoco i corridoi umanitari risulteranno fondamentali. Kharkiv ad esempio è il centro più colpito dai bombardamenti, molte infrastrutture sono andate distrutte, le ferrovie non funzionano e i cittadini, lontani dai confini occidentali dell'Ucraina, sono rimasti intrappolati nei combattimenti.

Analoga situazione anche a Sumy, nel nord est del Paese, mentre la situazione più grave risulta da giorni quella di Mariupol, assediata da più fronti sia dai russi che dai separatisti di Donetsk. Qui già sabato e domenica erano stati istituiti i corridoi umanitari, ma senza esito positivo. Sulle tregue locali si era arrivati a un'intesa tra russi e ucraini durante i due round di colloqui tenuti in Bielorussia. Lo stop ai combattimenti sui quattro fronti principali potrebbe rappresentare una prova del nove in vista di nuovi negoziati. La scelta di stabilire le nuove tregue, hanno fatto sapere da Mosca, sarebbe stata presa dopo l'ultimo colloquio tra il presidente russo Vladimir Putin e quello francese Emmanuel Macron.

L'accerchiamento di Kiev

La notte è comunque proseguita con nuovi raid anche sulla capitale. Molti cittadini vivono ancora nei rifugi e chi è rimasto in superficie chiuso a casa ha udito alcune esplosioni in lontananza. Prima della tregua che dovrebbe scattare in mattinata, l'esercito russo avrebbe compiuto ulteriori passi verso il centro di Kiev.

Secondo un rapporto dell'esercito ucraino citato dal Guardian, nelle ultime ore le truppe di Mosca avrebbero premuto sia da ovest, e in particolare dalla località di Irpin, e sia da est. In entrambi i lati i soldati russi sarebbero riusciti a stanziarsi a poco più di 20 km. Lo spettro di un assalto finale verso la capitale, finita la tregua, si fa sempre più spazio nelle preoccupazioni dei cittadini.

Bombardamenti su Mykolaiv

Lì dove si sta combattendo aspramente invece, e dove non è previsto alcun corridoio umanitario, è la città di Mykolaiv. Il sindaco, Oleksandr Senkevych, ha dichiarato che per tutta la notte anche il centro urbano è stato raggiunto dai raid e dai colpi di artiglieria sparati dai russi.

La città, con oltre mezzo milione di abitanti, si trova affacciata sul Mar Nero, esattamente a metà strada tra Kherson e Odessa. È strategica proprio per cingere d'assedio la stessa Odessa e perché ospita al suo interno anche una grande centrale nucleare.

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