L'ultimatum della Corea del Nord agli Usa: "Il quinto test nucleare dipende da voi"

Il ministro degli Esteri Ri Yong Su: "Risolveremo la crisi in un modo o nell’altro, pacificamente con il dialogo o con le armi nucleari se dobbiamo"

L'ultimatum della Corea del Nord agli Usa: "Il quinto test nucleare dipende da voi"

Pyongyang non effettuerà il quinto test nucleare ad una sola condizione: gli Stati Uniti dovranno concludere immediatamente le annuali esercitazioni che si stanno svolgendo nel sud della penisola coreana. E’ quanto ha ufficialmente dichiarato il Ministro degli Esteri della Corea del Nord, Ri Yong Su, a New York per la firma degli accordi climatici.

Ha aggiunto Ri Yong Su nella sua prima intervista con i media occidentali:

“Qualora continuassero in tal senso, ci potrebbero essere conseguenze disastrose per noi, gli USA ed il mondo intero. Abbiamo diritto ad un deterrente nucleare e non saremo vittima del bullismo internazionale che continua ad elevarci sanzioni. Abbiamo sviluppato un arsenale nucleare perché costretti in una strategia di auto-difesa dall’aggressione statunitense. L’unica cosa che potrebbe fermare i test sarebbe la conclusione delle manovre ancora in corso con Seul. E’ la politica ostile degli Stati Uniti ad aver isolato la Corea del Nord. Noi cerchiamo soltanto nuove opportunità con il mondo intero, USA inclusi. Risolveremo la crisi in un modo o nell’altro: pacificamente con il dialogo o con le armi nucleari se dobbiamo. Dipende tutto dagli Stati Uniti”.

La più grande esercitazione congiunta nella storia della penisola coreana ha preso il via il 7 marzo scorso. Le manovre Key Resolve/Foal Eagle si concluderanno il prossimo 30 aprile e hanno coinvolto 300 mila soldati sudcoreani e 15.000 statunitensi. Siamo quindi nelle fasi finali delle manovre militari, riscritte in base alla nuova strategia denominata OPLAN 5015 che prevede, in caso di crisi, un attacco preventivo contro i principali obiettivi militari della Corea del Nord. OPLAN 5015, che nelle fase iniziali prevede anche l’eliminazione delle figure chiave del regime, si differenzia dalla precedente strategia denominata OPLAN 5027. Quest’ultima si basava sostanzialmente su una strategia difensiva di riallineamento e sulla capacità di azzerare le minacce missilistiche del Nord con un “second strike” congiunto. OPLAN (Operation Plan) 5015 è stata strutturata in base alle (presunte) capacità nucleari della Corea del Nord. Il Nord ha condotto test nucleari nel 2006, 2009 e nel 2013. L’ultimo si è svolto lo scorso gennaio.

La risposta degli Stati Uniti non si è fatta attendere.

"Chiediamo ancora una volta alla Corea del Nord di astenersi dal compiere ulteriori azioni e di porre fine ad una retorica che ha il solo fine di inasprire le tensioni nella regione. Invitiamo il paese ad effettuare passi concreti nel rispetto degli obblighi internazionali e delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ".

Pyongyang vede le esercitazioni americane nel Sud come una prova generale di invasione .

Il lancio di poche ore fa è avvenuto in violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Poche ore fa, un missile balistico è stato lanciato dal mare orientale da un sottomarino. Il missile, secondo il Pentagono, avrebbe volato per soli 30 km e non può considerarsi un successo. Ad eseguire il lancio dovrebbe essere stato un sottomarino di produzione sovietica classe Golf altamente modificato o di una nuova piattaforma classe Sinpo. Quest’ultima, se operativa, dovrebbe avere una lunghezza massima di 67/70 metri ed un dislocamento di 900-1500 tonnellate.

Se fosse un classe Sinpo, sarebbe un problema: il Pentagono, infatti, non ha mai conferito capacità missilistiche alla piattaforma. Potrebbe trattarsi, infine, di un sottomarino sperimentale che si ispira alla classe Heroj, progetti iugoslavi acquisiti da Pyongyang nel 1970.

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