Unesco dichiara patrimonio dell’umanità dodici siti cristiani in Giappone

Dodici siti cristiani giapponesi sono stati dichiarati oggi dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Nella lista sono state incluse la cattedrale cattolica di Oura a Nagasaki e villaggio Sakitsu ad Amakusa

Unesco dichiara patrimonio dell’umanità dodici siti cristiani in Giappone

La lista del patrimonio mondiale dell’Unesco si allunga e arriva in Giappone. Ecco dove sono situati gli ultimi siti inclusi nelle bellezze del mondo che dobbiamo proteggere e preservare per le generazioni future. L’Unesco ha annunciato oggi l’aggiunta di dodici siti cristiani collocati nelle regioni meridionali dello stato giapponese.

Tra i siti annunciati stamane rientra anche la cattedrale cattolica di Oura a Nagasaki, dedicata a 26 cristiani uccisi oltre quattro secoli fa a causa della loro fede. Il cristianesimo in Giappone risale al 1549, quando il missionario europeo gesuita Francis Xavier arrivò nel paese con due compagni, e iniziò a diffondere il verbo di Gesù Cristo nell'ovest del paese.

La veloce diffusione del cristianesimo in Giappone a metà del Cinquecento portò a una repressione violenta da parte dei capi militari giapponesi nei confronti delle persone convertite al Vangelo, preoccupati di mantenere lo status quo del governo del paese. Iniziò quindi una vera e propria persecuzione dei cristiani che costrinse i giapponesi di fede cattolica a nascondersi per circa 250 anni. Il cristianesimo, infatti, venne bandito dal paese e in seguito il Giappone prese la decisione di chiudersi alle influenze esterne provenienti dal mondo.

La Cattedrale di Oura, costruita nel 1864 dai sacerdoti francesi e conosciuta dagli abitanti del luogo come il "tempio francese", è la più antica costruzione cristiana del Giappone. Designato tesoro nazionale dal governo nel 1933, fu danneggiato dall'esplosione della bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti su Nagasaki il 9 agosto 1945.

Gli altri siti designati dall’Unesco patrimonio del mondo includono ad esempio il villaggio Sakitsu ad Amakusa, nella regione di

Kumamoto (sud-ovest), dove i cristiani praticavano la loro fede segretamente durante l'era Edo (1603-1868), nella quale la società giapponese venne sottoposta a rigide norme di condotta volte a promuovere la stabilità nel Paese.

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