Alla Corea del Sud è stata concessa una deroga alle sanzioni Usa sul petrolio iraniano. Lo ha riferito oggi un funzionario del governo di Seul, specificando, nell'anonimato che "i prodotti petrolchimici sono fondamentali" per l'economia coreana. "Rimanere colpiti dalle sanzioni iraniane rappresenterebbe una grave sfida per tutta la nostra economia".
La Corea del Sud, uno dei maggiori acquirenti asiatici di petrolio proveniente dall'Iran, la scorsa settimana aveva chiesto agli Stati Uniti "la massima flessibilità" dopo che alcune delle imprese di costruzione, a causa di difficoltà di finanziamento, erano state costrette ad annullare i contratti relativi all'energia nella Repubblica islamica.
L'amministrazione americana, guidata da Donal Trump, che da oggi 5 novembre ha fatto scattare un nuovo round di dure sanzioni petrolifere (dopo quelle imposte a inizio agosto), con l'obiettivo di costringere l'Iran a frenare il suo piano di sviluppo nucleare, aveva annunciato le misure fortemente restrittive direttamente con il Presidente che, istrionicamente, era comparso in un fotomontaggio con la frase "Sanctions are coming", parafrasando il celebre "Winter is coming" della serie "Il Trono di Spade".
Gli Usa avrebbero consentito temporaneamente solo ad otto importatori di continuare a comprare petrolio iraniano. La Corea del Sud è stato il primo paese a rendere noto tale via libera. Al momento l’elenco completo degli altri stati autorizzati non è stato reso noto. Dovrebbero esserci alcuni storici alleati degli Usa come, India, Giappone e Turchia.
Secondo la legge statunitense, le eccezioni saranno concesse fino a 180 giorni. I maggiori clienti petroliferi iraniani - tutti in Asia - stanno cercato scappatoie alle sanzioni, per continuare a comprare parte del petrolio della Repubblica Islamica.
La Corea del Sud, il quinto più grande compratore al mondo di greggio, acquista dall'Iran principalmente una forma ultraleggera nota come condensato. Seoul ha ottenuto un'esenzione dagli Stati Uniti per continuare le transazioni finanziarie con la banca centrale iraniana, che è stata sanzionata perché facilita le importazioni di petrolio.
Gli acquirenti della Corea del Sud hanno ridotto gli acquisti di petrolio iraniano e negli ultimi mesi hanno trovato alternative come il greggio americano e africano a causa dell'incertezza sul commercio con l'Iran.
Ieri l’ayatollah Ali Khamenei ha scritto su Twitter che Donald Trump "ha screditato quello che era rimasto del prestigio degli Stati Uniti e della democrazia.
Il potere di influenza degli Stati Uniti, con la loro potenza militare ed economica è in declino".Per Khamenei in questa disputa quarantennale Stati Uniti-Iran "i perdenti sono gli Stati Uniti e il vincitore è la Repubblica islamica".
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