All'interno dell'Ordine di Malta degli Stati Uniti d'America ha suscitato grandi polemiche la presa di posizione di Peter J. Kelly, il presidente di questa pluri-secolare organizzazione cavalleresca dipendente dal Vaticano, che ha chiesto ai 13.500 membri nordamericani dello storico ordine di non farsi coinvolgere in dibattiti sugli scandali legati agli abusi sessuali nella Chiesa cattolica.
Se è sembrata corretta la decisione dell'Ordine di Malta di chiedere ad ogni suo membro di non permettersi di insultare papa Bergoglio attraverso il web, a molti non è andata giù la nuova richiesta di Kelly, rivolta ai membri, di non partecipare ufficialmente ai dibattiti pubblici in merito alle questioni legate agli scandali sessuali nella Chiesa Cattolica perchè "non è utile e potrebbe interferire con il nostro lavoro".
Anne Marie Burke, giudice dell'Illinois Supreme Court e già membro del National Review Board per la protezione dei bambini e dei giovani, una commissione voluta dalla Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti per indagare sulle accuse di abusi sessuali nella Chiesa cattolica romana americana, dimettendosi da Dama di Malta ha dichiarato di sentire di "non potere rimanere in silenzio" e di "non desiderare più di far parte di un'organizzazione cattolica che non è disposta a prendere posizione su questi temi". "Continuerò a parlare della necessità di indagare sulle cause e sulla condotta da parte della gerarchia della nostra chiesa che ha permesso a questi criminali di continuare a compiere abusi sessuali", ha aggiunto la Burke. "Non ha senso ed è incredibile", ha aggiunto la Burke, "che il cardinale Timothy Dolan di New York abbia appena scelto un avvocato speciale per indagare sugli abusi sui minori nella sua arcidiocesi. Perché qualcuno dovrebbe fidarsi di questo speciale procuratore generale quando lavora per l'arcidiocesi?".
Phil Lawler, sul Catholic Culture, si è chiesto perché sarebbe inappropriato per i cavalieri di Malta prendere parte al dibattito in corso, che è una battaglia per l'integrità della Chiesa. "L'ordine che una volta ha avuto il coraggio di affrontare le navi del Sultano ora ha paura delle controversie pubbliche?".
L'Ordine di Malta è un gruppo eterogeneo, che rappresenta una vasta gamma di opinioni politiche, unito solo dalla fede cattolica dei membri e dal loro impegno per le buone opere. "Discussioni aperte sulla questione abusi come potrebbero interferire con il lavoro dell'Ordine di Malta?", si chiede Lawler e tenta una risposta: "forse dovremmo tornare indietro di 18 mesi o giù di lì, a guardare ancora una volta il cambio di gestione del Vaticano sull'Ordine".
E poi conclude provocatoriamente: "o forse la risposta può essere trovata in una storia più recente, dell'aprile di quest'anno, quando i Cavalieri sono stati avvertiti che la critica pubblica del Papa Francesco non è permessa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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