Usman Khan, solo l'ultimo terrorista di al Qaeda rivendicato dall'Isis

Lo Stato islamico non ha organizzato un attacco multiplo in Europa per il Black friday. Khan è soltanto l'ultimo terrorista influenzato da al Qaeda rivendicato dall'Isis

Usman Khan, solo l'ultimo terrorista di al Qaeda rivendicato dall'Isis

L'attacco sul London Bridge è avvenuto dopo che la Gran Bretagna ha annunciato di ridurre il livello di minaccia. E’ quanto si legge nel 211° numero di al-Naba, il settimanale dello Stato islamico. Usman Khan è soltanto l'ultimo terrorista influenzato da al Qaeda rivendicato dall'Isis.

Da dove abbiamo scaricato la nostra copia di al-Naba

Questa volta abbiamo scaricato la nostra copia di al-Naba da Twitter, anticipando la diffusione sui canali YouTube. La consueta fase preparatoria per la diffusione di al-Naba sulle principali piattaforme non sembrerebbe aver subito variazioni. Nel momento in cui scriviamo, Twitter ospita ancora diversi collegamenti diretti al download dell’ultimo numero di al-Naba. Non abbiamo riscontrato alcun problema nel reperire la nostra copia di al-Naba. Abbiamo già spiegato le procedure settimanali dello Stato islamico per la diffusione di al-Naba.

Stato islamico, il 211° numero di al-Naba

Puntuale come sempre, questa notte è stato pubblicato il nuovo numero di al-Naba, il settimanale dello Stato islamico. Al-Naba esce nella notte tra giovedì e venerdì di ogni settimana da quasi cinque anni. Il 211° numero di al-Naba consta di dodici pagine (produzione standard). Linguaggio come di consueto semplice. Stile e contenuti basilari per una forma di indottrinamento essenziale, ma concepita per un preciso target di riferimento. Ogni tipo di contenuto (parliamo di un’architettura IW) è calibrato in base alle percezioni avute del target di riferimento. Il titolo principale (che ho evidenziato) e la copertina sono dedicati ad una vasta operazione avvenuta nell'area di Diyala, in Iraq. A pagina due troviamo la solita infografica giocattolosa con i dati del “raccolto settimanale”. Solitamente è la parte più condivisa sulla rete poiché quella disponibile senza ricerche. Copertina (iniziale e finale) ed infografiche di ogni numero sono le parti più condivise sulla rete perché quelle disponibili senza ricerche. A pagina tre il primo approfondimento, questa volta dedicato alla Siria (combattimenti area di Idlib). Frequente l’utilizzo della parola risveglio. Ricordiamo che la parola نهضة che potremmo tradurre proprio in "risveglio", è associata alle sole operazioni dei distaccamenti dello Stato islamico. Segue poi l’infinita sequela di attentati rivendicati (Iraq, Siria, Nigeria, Egitto, Pakistan, Somalia, Mali). Le cinque foto pubblicate su al-Naba per l'attacco in Nigeria sono le medesime diffuse da Amaq 72 ore fa. Procedura standard.

A pagina sette troviamo la locandina dell'ultimo video proveniente dalla Libia. E' ritenuto un disperato tentativo dello Stato islamico di rilanciare le operazioni in quel teatro. Il video, della durata di trenta minuti, è stato presentato martedì mattina sui canali jihadisti (YouTube, Telegram e Riot.Im) e diffuso nella sua interezza poche ore dopo. Noi abbiamo scaricato la nostra copia proprio dalla piattaforma Riot.Im. In ogni caso Telegram resta l'applicazione preferita dai terroristi. Per quanto riguarda il video, sono per lo più immagini notturne di “assalti” contro complessi disabitati. La presenza della locandina del video è corretta. Ricordiamo che al-Naba opera come vetrina promozionale per tutte le produzioni ufficiali dello Stato islamico. A pagina otto troviamo un nuovo aggiornamento dedicato ai recenti fatti di Londra.

“Un soldato ISIS uccide 2 crociati"

Lo Stato Islamico non ha mai menzionato L'Aia e Parigi

Nel titolo si legge: “Un soldato ISIS uccide 2 crociati, altri tre sono stati pugnalati sul London Bridge”. Il titolo da solo necessiterebbe di una approfondita analisi per le parole utilizzate come “soldato” e "crociati".

L'utilizzo della parola "soldato" è corretto. La frase “soldato/combattente dello Stato islamico o del califfato” è utilizzata da Amaq ed al-Naba per identificare “coloro che ricevono la chiamata”, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno coordinato i loro attacchi con l'organizzazione centrale.

Al-Naba si riferisce al “suo” soldato citandolo per la prima volta in assoluto con nome e cognome. Al-Naba afferma che la “polizia crociata londinese ha ucciso Usman Khan a colpi di arma da fuoco perché incapace di fermarlo" (concetto di fervore). Falso. I terroristi plasmano la realtà per i loro scopi. Al-Naba omette la reazione dei civili e la falsa cintura esplosiva indossata da Khan. Lo Stato islamico spiega che Usman Khan era stato in prigione per "accuse relative alla Jihad"ma omette volutamente un altro dettaglio. Usman Khan, infatti, è sempre stato ritenuto vicino alle posizioni di al Qaeda e seguace di Anwar al-Awlaki. Quest’ultimo scrisse numerosi saggi che possono definirsi come la guida per gli estremisti di matrice islamica. Capì anche l’importanza della rete e fu il primo editorialista di Inspire. Khan è soltanto l'ultimo terrorista influenzato da al Qaeda, ma rivendicato dallo Stato Islamico. Le organizzazioni terroristiche rivendicano per semplice e puro opportunismo. Il piano globale del terrore non esiste.

Al-Naba fornisce anche delle valutazioni tattiche che preferiamo omettere, ma che non dovrebbero sfuggire alle autorità. Il testo si conclude con questa frase. Traduciamo testualmente: “È interessante notare che l'attacco è avvenuto dopo che la Gran Bretagna ha annunciato di ridurre il livello di minaccia”. E’ il concetto della “stupidità dei crociati” che abbiamo ben spiegato in questi anni. Quella definita come stupidità dei crociati è più volte menzionata nei testi jihadisti come ad esempio nel nono numero di Rumiyah o nell’edizione di Dabiq nel novembre del 2015. La letteratura jihadista va interpretata, non semplicemente tradotta in modo letterale. La stupidità va intesa come l’inefficacia dell’occidente nel prevedere e contrastare in modo efficace un’azione violenta isolata. Approfondendo il concetto, la stupidità crociata rappresenta l’occasione favorevole per colpire.

Abbiamo già esposto le nostre perplessità su quello che è stato da molti definito come un attacco multiplo in Europa per il Black Friday. Nulla di più falso. Lo Stato islamico non ha organizzato alcun tipo di attacco coordinato in Europa per il Black friday. Prima di venerdì scorso, lo Stato islamico ignorava anche che Usman Khan esistesse.

Il riferimento alle crociate

Nella retorica jihadista le crociate invocano una guerra difensiva dell'Islam contro l'Occidente invasore. Secondo la distorta visione jihadista, il mondo è diviso in due parti (il riferimento è al discorso dell’ex Presidente Bush): o si è dalla parte dei crociati o con l’Islam. E’ uno stratagemma culturale nel tentativo di unire tutti i musulmani in una guerra religiosa. La strategia dialettica ha un fine ben preciso: inquadrare il conflitto in un’ottica religiosa e politica. Con il termine “crociati” i jihadisti identificano tutti i nemici dell’Islam. L’ossessivo utilizzo della parola “crociati” è strutturato per rendere sempre viva nella mente nei lettori il ruolo dell’Occidente come storico invasore e nemico religioso. Poiché non esiste distinzione (il contenitore crociato annovera tutti i nemici), si rendono implicitamente colpevoli anche i civili, rei di supportare e legittimare qualsiasi tipo di conflitto in Medio Oriente. Ecco perché anche i “crociati civili” diventano obiettivi legittimi di una guerra. I teorici radicali spiegano che i crociati sono sempre stati sconfitti nel tempo nonostante i loro diversi tentativi di soggiogare il Medio Oriente. Il termine, quindi, rientra in un preciso messaggio di speranza, lotta e vittoria ciclica. Dichiarando gli occidentali come crociati, i terroristi tentano di legittimare le sue battaglie contro coloro che vogliono conquistare la terra della fede, screditando tutti i loro sforzi bellici. Lo Stato islamico perpetua il mito di un Islam sempre in conflitto con l'Occidente cristiano. L'affermazione che "c'è un inesorabile conflitto tra Islam e l'Occidente" non è basata sulla storia, ma sulla retorica utilizzata dagli estremisti per promuovere le loro cause. Dovremmo essere profondamente scettici nei confronti di quei gruppi terroristici islamici o cristiani che sostengono che la storia è dalla loro parte.

"L'attacco è stato eseguito dal fratello Usman Khan"

Al-Naba ha definito il “fratello Usman Khan” come un “soldato dello Stato islamico” non temendo alcun tipo di smentita da al Qaeda. Quest’ultima, a sua volta, avrebbe potuto rivendicare l’attacco sul London Bridge. Al Qaeda, considerando i trascorsi jihadisti di Khan, sarebbe stata più accreditata e legittimata nel rivendicare l’attentato. Lo Stato islamico si è appropriato di Khan non temendo una smentita di al Qaeda. Perché? Per esigenze strategiche e propagandistiche, al Qaeda avrebbe potuto rivendicare. Secondo i dati in nostro possesso, il misterioso silenzio di al Qaeda non sarebbe legato alle attività di Europol. L’ultimo messaggio video di Ayman al-Zawahiri, leader di al Qaeda, è stato diramato il 10 settembre scorso.

Il nuovo giuramento e le Fake News dal mondo

Il 211° numero di al-Naba ospita la foto del giuramento di una presunta cellula attiva in Azerbaigian. Ad oggi sarebbero 19 le "province" che avrebbero giurato fedeltà al nuovo califfo Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi. A pagina dieci troviamo l'abituale approfondimento teologico. Come di consueto la penultima pagina di al-Naba è dedicata alle news inquadrate nell’ottica jihadista. Una distorta reinterpretazione per fini propagandistici degli avvenimenti internazionali. La cronaca internazionale è interpretata sotto la lente della religione, per quel binomio inscindibile volere divino-conseguenze terrene. I jihadisti amano distorcere la realtà, mentre la strategia mediatica occidentale per confutare tali posizioni resta debole. Tra le news internazionali del 211° numero di al-Naba troviamo Trump, la Francia ed ancora Londra. L’ultima pagina del settimanale ospita, come di consueto, la seconda infografica del numero. L’infografica è dedicata alla vendemmia nel Sinai durante il primo trimestre dell’anno.

Conclusioni

Nel 211° numero di al-Naba ritroviamo (seppur in tono minore rispetto ad un mese fa) del materiale violento al suo interno. Materiale violento, ad esempio, del tutto assento nel precedente numero di al-Naba. Nel 210° numero di al-Naba lo Stato islamico sfrutta la morte dei tredici soldati francesi in Mali per fini propagandistici. La strategia di mostrare numerosi contenuti violenti (non solo al-Naba, ricordiamo il video The Punishment of the Criminals e numerosi artwork pro-Is) è la medesima utilizzata nella prime fasi dello Stato islamico. Una strategia poi modificata dallo stesso Abu Bakr al-Baghdadi. L’ondata di contenuti violenti sulle produzioni ufficiali non è una casualità, ma una precisa strategia mediatica voluta da Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi. Il 211° numero di al-Naba ignora il periodo natalizio e non ospita alcun tipo di approfondimento legato alla sicurezza online. Tali guide, invece, sono state riproposte con una certa frequenza su Telegram (come quelle di al-Hayat Media Center).

Stato islamico, il punto sulle piattaforme alternative

Nel momento in cui scriviamo i principali canali, bot ed account Telegram collegati allo Stato islamico sono stati eliminati da Europol. Tuttavia lo Stato Islamico continua a diffondere contenuti nel cyberspazio. Lo Stato Islamico sta sfruttando dei nuovi account su diverse piattaforme web.

Una soluzione che riteniamo temporanea, ma necessaria per continuare a diffondere contenuti sulla rete così da garantire la preziosa persistenza digitale. Temporanea perché le piattaforme web “alternative” palesano problemi di gioventù (sicurezza o scarsa diffusione). Nelle prossime ore scopriremo se è in atto una transizione di massa verso una nuova piattaforma web.

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