Vendite in forte calo per la Lego, tagliati 1400 posti di lavoro

la Lego, una delle aziende più floride del mondo che aveva chiuso il bilancio 2016 con i ricavi più alti della storia del gruppo, annuncia oggi il taglio di 1.400 posti di lavoro

Vendite in forte calo per la Lego, tagliati 1400 posti di lavoro

A quanto pare videogame e smartphone hanno fatto lo sgambetto ai famosi mattoncini colorati. Il produttore di giocattoli danesi Lego taglierà 1.400 posti di lavoro, ovvero circa l'otto per cento della sua forza lavoro globale, dopo aver riportato un forte calo delle vendite e dei profitti nella prima metà del 2017.

L'azienda privata ha dichiarato che "ora si prepara a ripristinare la società", con un nuovo Ceo che dovrebbe prendere le consegne già dal mese di ottobre con il compito di semplificare l'attività. Per la prima volta dal 2004, il gruppo ha chiuso il primo semestre dell'anno con le vendite in calo. Eppure nel secondo semestre del 2016 i ricavi erano aumentati del 6%, raggiungendo i 37,8 mld di corone danesi (circa 50 mln di euro): sempre l'anno scorso, erano stati ben 335 i nuovi prodotti lanciati sul mercato.

La storia

Giocattolo per bambini, poi diventato senza età, il mattoncino colorato è stato prodotto per la prima volta nel 1949. Ad oggi è anche fonte di ispirazione artistica, alcune creazioni sono infatti esposte al Moma di New York.

Il marchio si è moltiplicato negli ultimi anni per portare il famoso mattone di plastica nell'era della modernità virtuale. Lego ha lanciato i videogiochi, un film di successo che avrà diversi sequel, cartoni animati e i parchi di divertimento Legoland.

In questo modo "abbiamo aggiunto complessità alla nostra organizzazione che oggi frena la nostra capacità di crescere", ha spiegato il presidente del Gruppo Jorgen Vig Knudstorp. "Ora abbiamo spinto il pulsante 'reset' per l'intero gruppo", ha aggiunto. L'azienda ora punta a un'organizzazione più piccola e meno complessa, riducendo i costi.

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