Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha ordinato il sequestro delle fabbriche "paralizzate dalla borghesia" e l'arresto degli imprenditori che cercano di "sabotare il Paese" dopo aver prorogato ieri lo stato di eemrgenza economuica, mentre l'opposizione ha messo in guardia contro il rischio di "esplosione". "Nell'ambito di questo decreto in vigore, prendiamo tutte le misure per recuperare l'apparato produttivo paralizzato dalla borghesia. Chiunque voglia fermare la produzione per sabotare il paese dovrà andarsene e chi non lo fa va ammanettato e inviato alla PGV (Prigione generale del Venezuela)" ha detto Maduro a migliaia di sostenitori nel centro di Caracas. "Fabbrica ferma, fabbrica restituita al popolo!" ha gridato il presidente. "Mi aiuterete a recuperare tutte le fabbriche paralizzate dalla borghesia".
Maduro ha anche preannunciato per il 21 maggio "esercizi militari nazionali delle Forze armate, del popolo e della milizia per prepararci a ogni evenienza". Secondo il presidente, il suo omologo colombiano Alvaro Uribe avrebbe lanciato un appello a un intervento armato durante un incontro a Miami con l'opposizione venezuelana.
Ieri il presidente venezuelano ha annunciato "lo stato di emergenza economica" per "neutralizzare e sconfiggere l'aggressione esterna", mentre l'opposizione ha avvertito del rischio di "esplosione" nel Paese se il referendum per la revoca del Capo dello Stato non si terrà.
"Se deraglierete dalla via democratica, non sappiamo ciò che accadrà in questo paese. Il Venezuela è una bomba che può esplodere in qualunque momento" ha detto il leader dell'opposizione Henrique Capriles, lanciando un appello alla mobilitazione nazionale per la revoca di Maduro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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