Pegida è nata come un semplice movimento di protesta contro l'immigrazione incontrollata e l'islamizzazione crescente, ma ora è molto di più. A spiegarci perché è Luca Steinmann, giornalista italo-svizzero di "Die Welt" ed esperto di cose tedesche.
"Pegida è un movimento di popolo - ci racconta - Una protesta spontanea di comuni cittadini. Affronta temi come quelli dell'immigrazione e dell'islamizzazione della società: temi che altrimenti sarebbero tabù, immediatamente bollati come argomenti propri dei nazisti." È il cosidetto "ricatto dei neonazisti": appena affronti questi temi criticando lo status quo "i media ti attaccano dandoti del nazista e i politici evitano l'argomento perché temono l'etichetta di neonazisti".
Tuttavia i cittadini questi temi li conoscono bene, vivono i problemi sulla loro pelle e avvertono la politica come infinitamente distante: in questo vuoto si inserisce Pegida.
Se in Germania, però, i partiti politici evitano Pegida come la peste, all'estero il movimento degli anti-islamici tedeschi sta tentando di stabilire dei contatti con gli altri movimenti "patriottici". L'elenco dei potenziali alleati è lungo: si va dal Front National, alla Lega Nord, a Ukip di Nigel Farage. Tuttavia Pegida è un movimento ancora giovane e per ora preferiscono non scoprirsi troppo.
Al momento la priorità è quella di richiamare l'attenzione dei media, tramite una mobilitazione di massa, su temi fino ad ora innominabili. Su problemi che si ripresentano uguali in molte parti d'Europa.
"In Germania la situazione è diventata simile a quella della Francia - ci spiega Steinmann - con delle zone franche dove la polizia non entra, come succede a Parigi. In queste zone si può formare un movimento di resistenza per riconquistare la sovranità al popolo."
E, infine, basta riandare con la mente a qualche decennio fa per accorgersi che dei precedenti storici ci sono: non è un caso che Pegida abbia molto seguito proprio nelle città della Germania orientale, come Dresda. "Gli slogan sono gli stessi del 1989, quando i tedeschi dell'Est manifestavano per la riunificazione - chiosa Steinmann - Wie sind das Volk, gridavano, noi siamo il popolo.
Allora non volevano essere soggetti all’influenza sovietica; ora non vogliono essere soggetti all’influenza di Bruxelles e di un governo che non si occupa di loro. Sentono che la sovranità è passata da Mosca a Berlino. Senza mai passare per la Germania orientale."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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