Sfilano i cannoni alla vigilia dell'apertura dei Giochi invernali in Corea del Sud. Che se saranno un'occasione di distensione tra i due Paesi divisi dal 38esimo parallelo, tuttavia sono annunciati anche da un atto di forza da parte di Pyongyang.
Per le strade della capitale nordcoreana si sono visti ancora una volta missili e lanciarazzi, uno strano contraltare alle evoluzione delle majorette arrivate nei giorni scorsi al villaggio olimpico come uno dei segnali di come le due Coree abbiano cercato almeno in occasione delle Olimpiadi invernali di sotterrare l'ascia di guerra. Parzialmente.
È un gioco di equilibri delicati come sempre quello in atto, con i nordcoreani che hanno detto chiaramente di non essere interessati a vedere il vicepresidente americano Mike Pence in occasione della sua visita a Seul.
Intanto Kim, nella parata che ricorda i 70 anni dalla nascita delle forza armate ha parlato di "preparativi militari ad alto livello", senza di fatto interrompere la linea di retorica incendiaria che a lungo ha dominato.
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